Milano, 4 novembre 2017 - 20:20

Il boom delle bici elettriche
«Serve un piano del governo
per le piste ciclabili»

Il presidente di Eicma, da martedì a Rho Fiera: «Necessaria una direttiva che obblighi i comuni a puntare sulle piste ciclabili. A scommettere sul bike sharing». La nuova tendenza delle bici elettriche con gli investimenti di Ducati, Piaggio ed Honda

Antonello Montante, presidente Eicma, l’Esposizione internazionale del ciclo e motociclo da martedì a Milano a Rho Fiera
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MILANO Una direttiva che obblighi i comuni a puntare sulle piste ciclabili. A scommettere sul bike sharing. Una norma, teoricamente in capo al ministero delle Infrastrutture, che imponga agli enti locali importanti investimenti urbanistici per ridurre l’inquinamento. Per migliorare la mobilità nelle nostre città, lontane dalle best practice europee (leggi Copenaghen e Amsterdam) sfruttando i progressi della tecnologia, con la rivoluzione appena abbozzata delle bici elettriche su cui si stanno orientando le grandi case motociclistiche: da Ducati a Piaggio, da Honda a Kawasaki.
Antonello Montante, presidente dell’Eicma, l’Esposizione internazionale ciclo e motociclo (da martedì al 12 novembre a Milano, Rho-Fiera), che cosa manca ancora all’Italia?

«Potremmo partire da un vademecum. Un prontuario con alcune linee guida stringenti fissate dal governo, ma concertate con gli enti locali. In cui si realizza un riordino urbanistico delle nostre città prevedendo delle corsie dedicate per i ciclisti, in modo da tutelarli nel traffico spesso caotico. Un tavolo a cui far sedere tutti gli assessori all’Urbanistica dei più importanti municipi italiani per emulare quello che sta facendo, con successo, Milano».

Le risorse non sono poi molte

«Non lo nego. Ma serve un abbrivio. Una norma anticipatrice, quasi pedagogica. Ovviamente dell’esecutivo. Dopo aver ascoltato i rilievi dell’Anci, l’associazione dei comuni italiani. Perché l’Eicma, la più importante e più longeva fiera di settore al mondo, ci sta dicendo dove stanno andando gli investimenti delle aziende. E i modelli. La tendenza della bici elettrica è innegabile. Comporta una convergenza, spesso una sovrapposizione, tra gli storici produttori di biciclette, in cui l’Italia per tradizione è un fiore all’occhiello, e i produttori di moto, altro segmento da sempre straordinariamente innovativo».

Cosa ci raccontano i numeri?

«Solo nel mese di ottobre le immatricolazioni di moto e scooter sono state 13.909, con un incremento del 22,6% rispetto allo stesso mese del 2016. Importante soprattutto il contributo delle moto con 5.174 pezzi (+33,3%, ndr.). Mentre gli scooter, che con 8.735 unità valgono il 63% dell’immatricolato del mese, crescono del 17%. Se si guardano invece i primi dieci mesi del 2017 sono state vendute in Italia oltre 212mila due ruote, in aumento del 7,2% rispetto al 2016».

Se è ripartita la domanda è anche per merito di un’offerta adeguata: un segnale dei benefici di Industria 4.0 per gli incentivi nel rinnovamento delle macchine?

«Senza dubbio, ma vede le aziende protagoniste di Eicma avevano già scommesso sull’innovazione. Perché la competizione è globale e arrivare in ritardo sarebbe stato deleterio per la gamma di prodotti da lanciare sul mercato. Così ad Eicma quest’anno avremo oltre 150 anteprime mondiali, più di 1600 espositori provenienti da 41 Paesi del mondo e una superficie espositiva di 280mila metri quadrati, con un incremento del 14% rispetto all’anno precedente».

Abbiamo battuto i tedeschi, per una volta, come fiera di settore?

«Auspichiamo delle forme di collaborazione. Intermot è a cadenza biennale a Colonia, mentre Eicma è annuale. E i pezzi migliori vengono presentati qui».

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