Milano, 19 ottobre 2017 - 20:49

Sechin (Rosneft): a dicembre con Eni
e Saipem le perforazioni nel Mar Nero

Il Forum Eurasiatico sui rapporti economici Italia-Unione economica eurasiatica (Russia, Bielorussia, Kazakistan, Armenia, Kirghizistan): due giorni a Verona dove si sono date appuntamento oltre 1000 imprese

Il numero uno di Rosneft, Igor Sechin Il numero uno di Rosneft, Igor Sechin
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«Non sono soddisfatto dalla situazione attuale. Dividere l’Europa dalla Russia come stanno tentando di fare gli Stati Uniti è un errore strategico di lungo periodo incomprensibile. È in situazioni come queste che è importante il dialogo sulle cose pratiche minori perché è un’assicurazione sul futuro. Anche in pendenza di sanzioni c’è tanto lavoro da fare». L’ex premier Romano Prodi dà il senso del X Forum Economico Eurasiatico in corso a Verona. Una piattaforma che «ha l’ambizione — ha spiegato in apertura dei lavori il presidente di Banca Intesa Russia, Antonio Fallico — di portare avanti il dialogo e l’incontro tra gli operatori economici di tutta la Grande Eurasia, auspicando l’interazione economica tra l’Unione europea e l’Unione eurasiatica». Per Fallico «si tratta di creare a lungo termine un enorme mercato governato da regole non certamente uniche, ma profondamente compatibili. Sarebbe un vero peccato se l’Unione europea si trovasse fuori da questo contesto».

L’accordo di cooperazione con l’Eni

La situazione politica è chiara e le imprese non possono che tenerne conto, come ha spiegato Emma Marcegaglia, presidente di Business Europe (la Confindustria europea) e presidente dell’Eni: «Le sanzioni hanno creato un danno forte — ha detto —. Le imprese sono sempre contro perché creano ostacoli e sull’efficacia possiamo discutere». «Il nostro ruolo — ha proseguito — è provare a capire come rafforzare la nostra cooperazione anche con le sanzioni. Sanzioni e dazi creano problemi, così come le diverse regolamentazioni» da Paese a Paese. In quest’ottica si inserisce anche l’accordo di cooperazione siglato il 17 maggio scorso tra l’Eni e il colosso petrolifero russo Rosneft, che permetterà alle due società di cooperare nell’ambito dei settori Exploration & Production, nella raffinazione, nel trading, nella logistica e marketing, nella petrolchimica e nei settori tecnologico e dell’innovazione, sia in Russia sia all’estero. Accordo ricordato dal palco anche dal numero uno di Rosneft, Igor Sechin, che ha annunciato l’inizio delle perforazioni nel Mar Nero: «Alla fine di dicembre, insieme a Eni e Saipem, inizieremo le attività di perforazione del Mar Nero». Marcegaglia ha sottolineato gli ottimi rapporti con la Russia: «Con Rosneft abbiamo tre titoli minerari e cominceremo la perforazione del primo pozzo alla fine del 2017 insieme a Saipem e questo è un elemento molto importante. Abbiamo importato nel 2016 gas pari al 28% del consumo interno lordo, circa il 30% delle importazioni. Abbiamo sviluppi con Gazprom nel corridoio del sud e stiamo anche ragionando per potenziali partnership nel gnl». La scorsa settimana Rosneft ha anche completato l’acquisizione del 30% della concessione di Shorouk, nell’offshore dell’Egitto, nella quale si trova il giacimento super-giant di gas Zohr. «Il nostro rapporto è veramente importante e lo è diventato ancora di più quando Rosneft ha rilevato il 30% di Zohr — ha spiegato Marcegaglia —. Inoltre, nel downstream stiamo ragionando con Rosneft per vendere le nostre tecnologie proprietarie per la lavorazione di residui di olio pesanti nelle loro raffinerie».

Rinnovabili e idrocarburi

Il Forum è stata anche l’occasione per riflettere sul futuro energetico globale, dopo gli impegni presi a livello internazionale con la Cop21. «Il gas ha un futuro molto promettente a livello globale e crescerà più del carbone e del petrolio da qui al 2040 — ha spiegato il ceo di Snam, Marco Alverà —. Dobbiamo abbandonare l’idea del gas come di un combustibile di transizione e pensare al gas rinnovabile come un “forever fuel”». In questo scenario sono fondamentali i gasdotti. «Le infrastrutture di importazione, di interconnessione e di stoccaggio — ha sottolineato Alverà — sono il miglior modo per l’Europa di rendere gli approvvigionamenti gas sicuri e competitivi. Per quanto riguarda la mobilità, il diesel è il problema numero uno dell’inquinamento dell’aria nelle città. Il gas nel trasporto è la vera alternativa al diesel già da oggi». Tanto più che per un boom dell’auto elettrica ci vorrà ancora tempo, come sottolineato da Sechin, che ha messo in evidenza gli alti costi della nuova tecnologia.

Gli ospiti

Tra gli ospiti del Forum, organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia, Fondazione Roscongress e Forum economico internazionale di San Pietroburgo in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Rosneft, Gazprombank, Credit Bank of Moscow, Region – Group of Companies, Visa Handling Services e con il supporto di Banca Intesa Russia, Coeclerici e Generali Italia, anche l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder ora presidente del board di Rosneft. La sua nomina a fine settembre era stata oggetto di critiche in Germania. Schröder ha ribadito che la sua scelta è legittima: «Non sono più un politico — ha detto —. Ora vivo la mia vita, non è una scelta moralmente sbagliata». Sui rapporti Ue, Usa e Russia ha criticato il tentativo di isolare Mosca: «L’Europa deve capire che in Eurasia ci sono mercati potenziali che stanno crescendo. Cerchiamo di trarre vantaggio. Serve cooperazione con la Russia».

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