Milano, 27 ottobre 2017 - 13:31

Bankitalia, Mattarella firma il decreto per la nomina di Visco a governatore
E i ministri renziani disertano il Cdm

Il numero uno di Palazzo Koch, il cui mandato sarebbe scaduto a fine mese, riconfermato nell’incarico. Il Cdm approva la nomina senza una discussione e nell’assenza dei ministri vicini a Renzi: «Per marcare distacco». Brunetta: una comica

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Come da previsione, Ignazio Visco è stato confermato governatore della Banca d’Italia. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto di nomina su proposta del premier Gentiloni. Sulla nomina aveva dato il parere favorevole il Consiglio Superiore della Banca d’Italia. Negativo, invece, quello del segretario Pd, Matteo Renzi. Il governo non ha tenuto però conto della contrarietà del leader del primo partito della maggioranza, che ha accolto con freddezza la decisione di Gentiloni di andare avanti nonostante le sue perplessità. Il mandato di Visco, in carica dal 1° novembre 2011, sarebbe scaduto il 31 ottobre.


I ministri renziani disertano il Cdm

Non c’è stata discussione in Consiglio dei ministri sulla proposta del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni di confermare Ignazio Visco alla guida di Bankitalia, vista anche l’assenza dei ministri più vicini all’ex premier Renzi. Il Consiglio dei ministri di oggi ha deliberato in poco meno di 15 minuti la riconferma di Visco alla guida della Banca centrale. A quanto si apprende da fonti di governo, è stato il ministro Dario Franceschini a intervenire per proporre, vista la situazione complicata, di accogliere la proposta del presidente senza aprire un dibattito. Ma al termine del Cdm gli altri ministri del Pd (con Franceschini, anche Andrea Orlando, Anna Finocchiaro, Roberta Pinotti e Marco Minniti) si sono fermati a lungo a discutere tra loro ed è emerso un forte disappunto per la scelta di non presentarsi alla riunione della sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, e dei ministri Maurizio Martina (Agricoltura), Luca Lotti (Sport) Graziano Del Rio (Infrastrutture), tutti vicini al segretario Pd Matteo Renzi. Assente anche la ministra della Salute di Ap, Beatrice Lorenzin.

L’incontro Renzi-Gentiloni

Secondo una fonte governativa, riporta Reuters, la defezione di questi ministri «ha l’obiettivo di marcare la differenza tra Renzi e il governo». Il segretario del Pd ha espresso pubblicamente le sue riserve sulla riconferma di Visco e il Pd ha proposto una mozione approvata dalla Camera per chiedere al governo «la figura più idonea a garantire nuova fiducia» criticando la gestione di Bankitalia nelle crisi bancarie di questi ultimi anni. Domani a Napoli Renzi e il premier, Paolo Gentiloni, sono entrambi attesi alla Conferenza programmatica del Pd. La prima occasione pubblica di intervento di Visco dopo la riconferma è prevista per martedì prossimo in occasione della Giornata mondiale del risparmio.

Il segretario Pd: «Rimango della mia idea»

«Ciascuno rimane con le proprie idee, ma il fatto che si possa essere di opinioni diverse non cambia nulla al desiderio di lavorare insieme per il futuro del Paese. Io sono uno di quelli che non le manda a dire. Ho argomentato le mie idee, la scelta è stata diversa da come avrei auspicato ma oggi il rispetto istituzionale prevede che si faccia gli auguri di buon lavoro al governatore Visco e si chiude qui». Lo ha detto Matteo Renzi a Catania su BankItalia.

Brunetta: «Renzi è passato all’opposizione?»

Secondo Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, intervistato da TgCom24: «Renzi è un irresponsabile che non ha alcun rispetto per le istituzioni e punta unicamente alla propria immagine e a quella del Partito democratico. Incredibile il fatto che i ministri renziani non abbiamo partecipato al Cdm di oggi. Non sono ministri di Renzi, sono prima di tutto ministri della Repubblica e dopo, semmai, ministri di Gentiloni». «Un’operazione, quella dell’indicazione del governatore della Banca d’Italia - ha sottolineato Brunetta, - che attiene al governo, al presidente della Repubblica e al Consiglio superiore della Banca d’Italia. Non convince quindi il ruolo di Renzi, che ha portato in Parlamento una mozione contra personam ma che, ormai, sta rimanendo completamente solo. Lo ha mollato persino la seconda carica dello Stato, Pietro Grasso. In questa fase finale di legislatura - ha aggiunto l’esponente azzurro - Matteo Renzi, che è il segretario del partito di maggioranza che esprime il presidente del Consiglio e ha eletto il capo dello Stato, che ruolo ha? È passato all’opposizione? E chi approverà la legge di Bilancio, il partito di Renzi o il partito di Gentiloni? È evidente che siamo alle comiche finali. Questa legislatura - ha concluso Brunetta - era iniziata con il governo Letta, che è stato fatto fuori da Renzi, che a sua volta è stato fatto fuori dagli italiani. Prima mettiamo la parola fine all’irresponsabilità democratica e istituzionale di Matteo Renzi e meglio è».

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