9 gennaio 2018 - 18:54

«Niente costi nascosti»
Fastweb condannata
per pubblicità ingannevole

Il claim pubblicitario della compagnia telefonica nasconde il contributo sim di cinque euro (e prima ricarica minimo di 15 euro) e soprattutto l’addebito automatico del costo dei dati extra in caso di superamento della soglia di otto giga

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«Quello che vedi= quello che paghi». E «niente sorprese, niente costi nascosti, niente vincoli di durata». Il Giurì della pubblicità ha condannato a Fastweb per pubblicità ingannevole perché i costi extra — a carico dei consumatori — ci sono. Il claim pubblicitario nasconde il contributo sim di cinque euro (e prima ricarica minimo di 15 euro) e soprattutto l’addebito automatico del costo dei dati extra in caso di superamento della soglia di otto giga.

Gli spot, ambientati rispettivamente nella cabina di un aereo e in una situazione che ricorda una seduta degli alcolisti anonimi, avevano la pretesa di rappresentare le offerte di Fastweb come soluzione rispetto all’insoddisfazione dei clienti degli altri operatori. L’istanza è stata presentata al Giurì proprio dai suoi concorrenti Vodafone, Tim e Wind3. Istanza accolta. Ora Fastweb dovrà esplicitare i costi nascosti e la data di scadenza dell’offerta in promozione.

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