21 gennaio 2018 - 10:25

Bitcoin, adesso anche le banche indiane limitano gli scambi

Dai minimi di 9.199 dollari la principale valuta digitale ha chiuso la settimana con un rimbalzo di oltre il 20%. Continua lo scontro tra speculatori e autorità di vigilanza

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Il rimbalzo delle quotazioni dei bitcoin, risaliti venerdì scorso verso una quotazione di 12mila dollari, dopo avere toccato un minimo di 9.199 dollari giovedì scorso, potrebbe avere vita breve. Si moltiplicano infatti gli interventi delle autorità regolamentari e delle principali istituzioni finanziarie che puntano a limitare la deriva puramente speculativa delle divise virtuali. Adesso anche alcune tra le maggiori banche indiane, tra cui State Bank of India, Axis Bank, Hdfc Bank, Icici Bank e Yes Bank, hanno sospeso alcune piattaforme di scambio in Bitcoin nel Paese. Lo riferisce Bloomberg citando l’Economic Times. Le banche hanno anche cercato collaterali addizionali dai promotori di questi scambi e hanno fissato un tetto ai prelievi dai pochi conti ancora operativi. Questa azione, secondo le fonti citate, è stata avviata contro le maggiori 10 piattaforme di scambio in India, tra cui Zebpay, Unocoin, CoinSecure e BtcxIndia.

Questo nuovo intervento sul Bitcoin è arrivato dopo la stretta negli Usa dell’autorità di controllo della Borsa, la Sec, che ha respinto la richiesta di costituire Etf, strumenti derivati che consentono di scommettere su un bene, in questo caso il bitcoin. In una lettera, la Sec elenca una serie di questioni da risolvere, tra cui la difficoltà di stimare il valore degli asset sottostanti all’offerta di quote al pubblico; la mancanza di liquidità per rendere solventi le eventuali richieste di rientro. Anche la Cina e la Corea hanno assunti in settimana posizioni sempre più favorevoli a limitare o addirittura vietare gli scambi sulle principali piattaforme. Vedremo in settimana come reagirà il mercato.

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