5 marzo 2018 - 09:10

Elezioni 2018, Borse: dopo il voto Piazza Affari apre in calo e poi risale

La Borsa di Milano in negativo il lunedì successivo alle elezioni. Pesante Mediaset (-6,69%) e Banco Bpm (-6%). Girano in rialzo i principali listini europei. Lo spread Btp-Bund a 136 punti

di Stefano Righi

La Borsa di Milano (LaPresse) La Borsa di Milano (LaPresse)
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Grande nervosismo in apertura delle contrattazioni alla Borsa di Milano nel dopo elezioni. La vittoria del Movimento 5 Stelle, ma soprattutto la prospettata instabilità di governo, non è piaciuta ai mercati. Milano ha aperto con - 2 per cento, anche se in pochi minuti l’indice di Piazza Affari è risalito a -1,5 e risalire a -0,93 per cento alle 9:15. Alle 14 la grande paura sembrava rientrata, con l’indice Ftse Mib in calo dello 0,47% a quota 21.807 punti. Molta pesantezza sulle banche, sale invece Telecom Italia (+1,41%) alla vigilia del cda su conti e piano e in scia al possibile indebolimento del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, azionista di riferimento di Mediaset con cui Vivendi ha in corso una causa miliardaria. Negativi gli energetici (Eni -0,343%, Enel -0,45%); contrastati gli industriali, con Leonardo a +0,84% e Fca in calo dello 0,21%. Grande sprint di Brembo sull’annuncio del conti del 2017: +4 per cento.

Tra le banche, che al solito condizionano il listino di Piazza Affari, Unicredit alle 11:00 perde il 2,66 per cento, Intesa il 2,31 per cento. Molto pesante Banco Bpm, la terza banca italiana per dimensione, che alle 11:00 sacrifica il 5,95 per cento a quota 2,876 euro. Sospensione in apertura e successiva riammissione per i titoli del Monte dei Paschi di Siena, controllato al 68 per cento dal ministero del Tesoro. La banca senese perde il 3,04 per cento a 3,031 euro. Sempre alle 11:00 Bper perde il 7,04 per cento (verrà sospesa poco dopo) e Ubi il 4,42. Una spiegazione alla pesantezza del settore bancario arriva da Intermonte sim. «La principale implicazione di breve termine è un atteso incremento del rischio paese», scrive Intermonte, con «un ampliamento dello spread dei bond governativi e pressione sul settore finanziario in quanto i manifesti politici sia del M5s che della Lega sono chiaramente non amichevoli nei confronti delle banche e delle istituzioni finanziarie in generale». Per Intermonte è però «presto» per tirare delle conclusioni sul voto mentre il «rischio maggiore» è che l’Italia possa fare retromarcia su molte delle riforma degli ultimi anni. «In caso di stallo prolungato e alla luce del rischio di un governo avverso al mercato, prevediamo il rischio che alcune aziende domestiche o internazionali possano ritardare o riconsiderare gli investimenti».

Mediaset giù

In particolare va segnalata la pesantezza di Mediaset a Piazza Affari in avvio di seduta dopo l’esito delle elezioni italiane, che hanno visto un risultato deludente per Forza Italia, il partito di Silvio Berlusconi. Il titolo alle 12:00 cedeva il 6,69 per cento a 2,902 euro, mentre alle 14 risaliva a quota 2,908 (-6,50).

L’Europa

Riflessive anche le altre piazze europee, in avvio. Ma dopo una ora di contrattazioni Parigi e Francoforte guadagnano lo 0,4 per cento, Londra lo 0,3 e Madrid lo 0,2 per cento. Nella notte Tokyo aveva chiuso a -0,66 per cento. A livello europeo, viene considerata molto più significativo, rispetto al voto italiano, l’accordo politico raggiunto ieri in Germania che porta alla stabilità nel segno di Angela Merkel, mentre il dollaro viene scambiato attorno a quota 1,23 sull’euro, in leggero apprezzamento. Lo spread tra Btp e Bund si riduce da 144 punti e torna a 136 punti. Il rendimento del titolo a 10 anni del Tesoro è in calo all’1,98%

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