21 gennaio 2018 - 14:40

Elezioni 2018, M5S: Di Maio presenta a Pescara i candidati

Luigi Di Maio ha presentato alcuni candidati del M5S: Gregorio De Falco. Poi Vincenzo Zoccano, presidente Forum disabili, il giornalista Emilio Carelli, il presidente Adusbef Elio Lannutti e, Gianluigi Paragone. Gli altri nomi resi noti in serata sul blog

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Pescara Più che una conferenza stampa, è uno show, interrotto da applausi e cori, con i cronisti a far da spettatori. Lo spettacolo messo in scena da Luigi Di Maio, che rinvia sapientemente a sera l’annuncio dei vincitori delle parlamentarie (allontanando così le polemiche e la rabbia degli esclusi), trasforma il momento finale della tre giorni pescarese nella celebrazione dei 20 punti del programma di governo dei 5 Stelle e nella presentazione di alcuni volti nuovi della campagna, da Emilio Carelli al comandante Gregorio De Falco, da Gianluigi Paragone (in collegamento) a Elio Lannutti, fino a Vincenzo Zoccano, presidente del forum italiano disabilità. Sfilano anche le «tre lady di ferro», le parlamentari Paola Taverna, Giulia Grillo e Laura Castelli. Al fondatore Grillo, Di Maio riserva poche parole, relegandolo sostanzialmente al passato: «Adesso siamo in tanti, ma c’è stato un tempo in cui c’era solo una persona che era in grado di radunarci tutti».

Spiega Di Maio che «il 5 marzo potremmo svegliarci con un governo 5 Stelle». Lui ci crede: «Fanno bene ad avere paura. Triplicheremo i seggi». In arrivo, spiega, candidati di prestigio nei collegi uninominali «che faranno tremare i polsi a tutti». Nel frattempo diffonde i 20 punti che la sera delle elezioni saranno sottoposti ai partiti con «un annuncio pubblico». In cima al programma ci sono l’abolizione di 400 leggi e il reddito di cittadinanza. Poi «legge e ordine» con «10 mila nuove assunzioni nelle forze dell’ordine e due nuove carceri», stop al «business dell’immigrazione» e aiuti per le famiglie con figli. C’è il passo indietro sull’euro: il referendum per uscire è sparito dai radar. C’è, invece, la promessa di ridurre di 40 punti il debito pubblico e di fare investimenti sforando il tetto del 3% del deficit/Pil. La green economy è in coda, con il superamento della legge Fornero. Da notare la creazione di una banca pubblica d’investimenti ma anche gli agenti sotto copertura e le intercettazioni con virus negli smartphone.

Le liste dei «promossi» arrivano quando tutti sono a casa. E ancora una volta i dati che arrivano sono incompleti, senza i voti e senza i nomi degli esclusi. Del resto la campagna per le parlamentarie ha regole strane, come spiega un candidato di colore, il nigerino adottato a Palermo Alì Listì Maman: «Non si potevano fare incontri, né comizi né cordate. Eravamo come spaventapasseri con le braccia aperte rivolte verso la provvidenza». Alla fine viene scelto come supplente in Sicilia 1. E meno male, perché negli uninominali, spiega, «lo scontro sarà così: i loro cannoni di Navarone contro le nostre cerbottane». Massimo Lazzari, che ha lavorato con Marcello Minenna e Carla Ruocco, ha puntato tutto sul potere dei social: «Ho fatto 700 mila visualizzazioni per un video con i cassonetti puliti sulla Cassia».

Tra le promosse c’è Iolanda Di Stasio, venticinquenne di Afragola, sveglia, combattiva e già (ingiustamente) bacchettata per essersi lasciata sfuggire qualche parola di troppo alla stampa. Passa anche, quarta, Valeria Marrocco, già consulente per la commissione finanze alla Camera e grande estimatrice di Danilo Toninelli («È bravissimo»). Al colloquio, fece storcere il naso ai 5 Stelle: «Da tecnica, espressi le mie riserve sulla possibile uscita dall’euro. Mi guardarono con due occhi così. Poi hanno cambiato idea».

Sbaraglia tutti invece il comandante De Falco. Tutti citano la sua frase anti-Schettino, «vada a bordo, cazzo». Ma lui sorride e parla pochissimo. Il perché lo spiega a una carabiniera che gli dice: «Ma scusi, da militare lei non potrebbe fare politica». Vero, risponde lui: «Aspetto l’autorizzazione. Per ora, se ha notato, non ho detto nulla di politico».

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