31 gennaio 2018 - 16:18

#Italia18, Salvini: «Renzi è Cetto La Qualunque, M5S l’altra faccia del Pd»

Il leader della Lega sul dopo elezioni: «Se vincerà il governo di centrodestra, pronto a lavorare. Altrimenti, non prenderò incarichi». Sì al servizio civile o militare obbligatorio, al rientro in patria degli immigrati, alla legge sull’aborto. Casini? «Sta lì da 60 anni»

di Valentina Santarpia

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Per lui l’uno vale l’altro, o quasi: «Renzi è Cetto La Qualunque, ride per qualsiasi cosa, spara numeri a caso, parla come se fosse arrivato ieri e invece ha governato tre anni: quando lo vedo in tv, la spengo, mi irrita. Il Movimento Cinque Stelle è l’altra faccia del Pd, nelle città in cui governa non c’è stato un solo miglioramento». Matteo Salvini, leader della Lega Nord- in diretta con Tommaso Labate e Alessandra Arachi per lo spazio pre-elettorale #Italia18- conclude: «Se vinciamo con una maggioranza di centrodestra, governiamo non per 5, per dieci anni, e durante questi 10 anni andiamo a fare quello che abbiamo scritto su ambiente, giustizia, disabili, agricoltura. Se non vinciamo, cosa che non mi auguro, io al governo non ci vado».

L’immigrazione

Cinquanta sospetti dell’Isis arrivati in Italia su piccole imbarcazioni: «È quello che diciamo da anni: sul tema immigrazione la prima indicazione è soccorrere tutti, ma riportare tutti indietro e a Bruxelles ridiscutere i Trattati».

Il lavoro

«Questa precarizzazione, i contratti di una settimana, due euro all’euro: ma che occupazione è? L’Italia è il primo paese esportatore di medici, operai, mentre immettiamo terroristi. Modificando la legge Fornero, ci sarebbero molte più persone giovani che lavorerebbero e molti meno anziani costretti a fare lavori anche difficili fino a 67 anni».

Le alleanze

«Un governo Salvini-Di Maio non ci sarà mai. Stando ai programmi, con il M5S non ci siamo: sull’immigrazione, si comporterebbero come la sinistra; sulla Fornero siamo vicini, ma abbiamo delle differenze importanti sui tempi di cambiamento; sul reddito di cittadinanza, siamo contrari».

La scuola

«La scuola media va riformata, e poi punterei sugli istituti professionali: ha fatto scandalo la lettera del presidente degli industriali, che invitava i ragazzi a lasciar perdere lo studio, però anche io penso che non sia necessario che tutti facciano il liceo. Bisogna riportare nella scuola il rispetto per gli insegnanti, il merito, le regole. Secondo me è demenziale l’atteggiamento dei due genitori che, siccome il bimbo aveva avuto nove, hanno fatto ricorso al tribunale, per fargli avere dieci».

Il servizio militare

«Sì al servizio militare e civile, per ragazzi e ragazze, Nord e Sud, simpatici e antipatici: secondo me dovrebbe diventare obbligatorio perché è giusto che un ragazzo o una ragazza mettano a disposizione della comunità un pezzo della propria vita, e perché serve a loro, ti forma. Puoi farlo all’Avis, in ospedale, dove vuoi. Renderlo obbligatorio è fondamentale. Anche imparare a usare un’arma può servire. Io l’arma non ce l’ho. Ma se viene qualcuno a rubare da me ho il matterello sotto il letto».

L’aborto

«Aiuterei con più investimenti chi è portato a fare la scelta dell’aborto, ma non abolirei la legge sull’aborto. Ho seguito il centro per la vita dell’ospedale Buzzi, che ha aiutato centinaia di bambini a venire alla luce: in molti casi le motivazioni economiche spingono a certe scelte».

Bossi

«Nella vita come in politica il rispetto e la riconoscenza valgono più della convenienza. Gliel’ho comunicato io, che sarebbe stato candidato: la telefonata è durata una decina di secondi, siamo persone pratiche. Per questo abbiamo fatto una scelta sobria, candidato molti sindaci che forse non finiscono al Tg1, abbiamo candidato Alberto Bagnai (l’economista no-euro, ndr) a Firenze, Gianni Tonelli (segretario del sindacato autonomo di polizia, ndr) a Bologna, persone legate al territorio».

Casini & co.

«Casini ha detto: se votate Vasco Errani, allora votate Salvini. Cos’è? Un insulto? Ci sono milioni di italiani che si apprestano a votarci. Io avrei altro da fare se non facessi politica, qualcuno lo fa per sopravvivenza. I Casini, lì da 60 anni, che hanno cambiato decine di partiti...che ci stanno a fare?».

Il capo dello Stato

«Di Mattarella ho fiducia, credo che svolga il suo ruolo nel rispetto di tutti. Napolitano invece faceva politica, ribaltando gli esiti elettorali, telefonando, incentivando, secondo me tradendo. Gli elettori possono decidere se stare a casa, cosa inutile: se non voti tu che sei persona perbene , vale il doppio chi vota per interesse. Io sono pronto a complicarmi la vita, per i miei figli e il Paese».

Berlusconi

Se il leader di Forza Italia, non vincendo il centrodestra, decidesse di allearsi con qualcun altro per stare al governo? ««Sarebbe un tradimento non solo della Lega, ma degli italiani. Io vado diretto, piaccia o non piaccia. Berlusconi è più esperto, più navigato».

I giovani

«Non è vero che non ne parliamo: quando si parla di scuola, università, si parla di giovani. Quando parli di salario minimo, di sostegno a genitori separati, parli di giovani. L’anno scorso ci sono stati più divorziati che matrimoni, più morti che nati. Dobbiamo farci delle domande».

Le candidature

«Preferisco qualcuno diretto che un fighetto che non ha in mente che Lombardia dobbiamo avere. L’assessore del Pd a Milano ha detto che alcuni candidati fanno schifo. Ma non conto di vincere per gli errori degli altri. Noi abbiamo cercato di mettere a Como il candidato di Como, il sindaco del paesino o il consigliere piuttosto che nomi noti».

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