11 marzo 2018 - 22:32

M5S, Di Maio (in stile dc) cita De Gasperi: «Governare è realizzare cose»

Deferita ai probiviri la neoeletta Pacifico per i suoi post antisionisti

di Emanuele Buzzi

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Il mondo cattolico e i Cinque Stelle: un confronto a distanza nel dopo-voto. Luigi Di Maio — con un post sul blog — sembra raccogliere indirettamente le parole del cardinale Angelo Bassetti sul governo «totalmente al servizio della gente» e cita Alcide De Gasperi: «Politica vuol dire realizzare». «Siamo disponibili al confronto con tutti», ribadisce il leader Cinque Stelle e traccia le linee guida per quello che considera un dialogo sui temi (anche in chiave cattolica) con le altre forze politiche: reddito di cittadinanza in primis, ma anche «una manovra fiscale choc per creare lavoro, perché le tasse alle imprese sono le più alte del Continente, e finalmente un welfare per le famiglie ricalcando il modello applicato dalla Francia». Secondo Emilio Carelli il post «sottolinea i punti di incontro fra lo spirito del nostro programma per migliorare la qualità della vita degli italiani e quello della dottrina sociale della Chiesa». Non a caso nel pomeriggio il blog delle stelle ripropone uno spaccato delle misure a sostegno dei cittadini in Europa. «Dobbiamo capire dove andrà il lavoro», scrive invece Beppe Grillo su Twitter. Il Movimento, insomma, lavora in prospettiva.

La diplomazia

«Dopo la direzione del Pd si capirà qualcosa in più», dicono i pentastellati riferendosi alle possibilità di creare un canale con i dem. Ma la partita è «appena cominciata» e «non necessariamente si deve sbloccare prima delle scelta dei presidenti delle Camere», tema su cui Matteo Salvini ha lanciato un’apertura. E in questa fase «non c’è fretta e non sentiamo pressioni». L’idea che serpeggia tra i Cinque Stelle è quella di un doppio forno, di sganciare i destini della presidenza delle Camere da un eventuale convergenza di governo. E il recente passato, con l’elezione di Laura Boldrini e Pietro Grasso prima e del successivo patto del Nazareno — è un precedente che non passa inosservato. La diplomazia pentastellata da domani riprenderà a tessere le fila. Centrale — in questa fase — è sempre più Emilio Carelli, le cui chance di approdare alla presidenza della Camera dopo le parole di Salvini sono in rialzo (anche se Il Movimento ha diverse opzioni sul tavolo). Ma nulla appare scontato e un ruolo potrebbe giocarlo la politica internazionale. Il rebus (e le preoccupazioni) per il futuro governo sbarcano anche in Europa: oggi sarà lanciato un appello trasversale per spingere un accordo tra dem e pentastellati.

La sfida di aprile

I Cinque Stelle, prò, non vogliono farsi trovare impreparati e lavorano sottotraccia anche in vista dei prossimi appuntamenti. «L’effetto delle convergenze post voto lo vedremo presto — dicono —. Ad aprile ci sono le Regionali in Molise e vedremo se il nostro Andrea Greco diventerà governatore».

Verso una nuova struttura

Intanto il Movimento, dopo il boom delle elezioni, ragiona anche sulla sua «struttura» interna. Tornano in voga idee abbozzate un anno fa. La suddivisione «su base regionale» sia per la scelta delle candidature sia per l’organizzazione della campagna elettorale ha dato risultati oltre le aspettative. Proprio per questo i Cinque Stelle starebbe pensando di rendere permanente un coordinamento tra parlamentari e referenti regionali. Il progetto è ancora in fase embrionale, ma per il Movimento sarebbe un passo ulteriore verso una struttura più tradizionale. Il post-elezioni però riserva anche una nota dolente: La neoeletta Marinella Pacifico — afferma l’Ansa — è stata deferita ai probiviri per dei post pubblicati nei mesi scorsi sui social network, post in cui la parlamentare aveva posizioni no-vax e dava della «sionista» a Laura Boldrini.

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