29 gennaio 2018 - 22:55

M5S, le gaffe sulle candidature
Lascia l’ammiraglio eletto con il Pd

Un ex renziano contro il leader dem. Di Maio: confronto con tutti in tv

Luigi Di Maio Luigi Di Maio
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A rovinare lo show arriva la defezione dell’ammiraglio Rinaldo Veri, primo a presentarsi al Tempio di Adriano e primo a ritirarsi precipitosamente, dopo aver confessato il reato più grave per un M5S, ovvero far politica in alleanza con il Pd. Eppure i 5 Stelle avevano organizzato una presentazione in grande stile dei candidati all’uninominale. Con Luigi Di Maio gran cerimoniere, slide in quantità e breve discorso motivazionale. Là dove Walter Veltroni annunciò mestamente di lasciare la guida del Pd, il capo politico dei 5 Stelle rende noti i nomi dei candidati e si prepara alle sfide sul territorio. Una parata di militari, professionisti, imprenditori, docenti universitari, cervelli in fuga, attori e sportivi. Pochi rischiano di riuscire a passare le forche caudine dei collegi, ma secondo i dati M5S porteranno il 6 per cento in più di consensi. Di Maio, al quale è stato spesso rimproverato di non avere né esperienza né laurea, si mostra orgoglioso della squadra: «Ora vi voglio vedere a chiamarci incompetenti. Qui ci sono tutte le eccellenze, le energie migliori del Paese». Pochi si sono autoproposti, molti sono stati reclutati all’ultimo minuto dai coordinatori regionali del Movimento che hanno cercato, non sempre riuscendoci, di coinvolgere esponenti del territorio noti e competenti.

Ex comandante

Anche per questa fretta, probabilmente, è sfuggito il curriculum di Nicola Cecchi — ex iscritto al Pd — e di Veri. Che è ex comandante delle Forze marittime della Nato e presidente degli Alti studi di difesa, ma anche consigliere comunale nel Comune di Ortona con una lista civica collegata al Pd. Alla presentazione aveva sfoggiato grinta. «Mi dicono: prenderete solo voti di protesta. E chi se ne frega? Il popolo italiano non ha diritto di protestare?».

Sportivi e professionisti

Tra gli altri candidati ci sono sportivi come il nuotatore Domenico Fioravanti e il bronzo olimpico di judo Felice Mariani; docenti, come Claudio Consolo (autore di noti manuali di procedura civile); professionisti, come il presidente dell’Ordine degli avvocati di Roma Mauro Vaglio; giornalisti, come Primo Di Nicola e Gianluigi Paragone; attori, come Nicola Acunzo e l’ex Zelig Paolo Maria Veronica. Quest’ultimo scherza. «Ho chiesto: ma non avete già un comico? Mi hanno detto: no, i tempi cambiano». E in effetti Beppe Grillo è il convitato di pietra, citato, un paio d’ore dopo l’inizio, solo da Elio Lannutti.

Di Battista in partenza

A guardare la sfilata di candidati c’è uno che non si è candidato e che si appresta a partire per San Francisco con moglie e figlio («ho già i biglietti»). È Alessandro Di Battista che, nel frattempo, dà manforte ai suoi. E spiega: «C’è del marcio ovunque in questo Paese, anche nello sport. Quelli del Pd si devono vergognare, a cominciare dai lecchini del renzismo morente». Di Maio, intanto, annuncia di essere pronto alle sfide tv con gli altri candidati, Renzi compreso.

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