5 marzo 2018 - 22:50

Salvini: lavoro per avere maggioranza e incarico. Ma il segretario della Lega adesso teme il «tradimento»

«Ci sono eletti che verranno, senza alleanze strane». Il sospetto che Forza Italia cerchi il Pd per un governo con un'altra guida

di Marco Cremonesi

Matteo Salvini, 44 anni (LaPresse) Matteo Salvini, 44 anni (LaPresse)
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Matteo Salvini disegna nell’aria una N e una O: «Mi chiedono: andresti al governo con Di Maio? La risposta è no». Il leader leghista vuole sgomberare il campo da ogni possibile equivoco: «Ho letto ipotesi bizzarre. Ma la squadra è quella del centrodestra. La stessa con cui abbiamo giocato la partita».

Il ruolo del presidente della Repubblica

Più in generale, Salvini esclude «governi di scopo, governi tecnici, a tempo o istituzionali anche se io ho il dovere di parlare con tutti». Senza dimenticare che «la Lega ha vinto all’interno della coalizione e rimarrà alla guida del centrodestra». Quindi, palla al Quirinale: «Sceglierà il presidente della Repubblica il presidente del Consiglio più vicino alla realtà: la nostra squadra è quella a cui mancano meno numeri». Inoltre, «a seggi chiusi, lavoreremo perché la squadra arrivi ad essere maggioranza». Ma su chi intende puntare il leader leghista per costruire la maggioranza parlamentare del governo Salvini? «Non fatemi fare nomi» dice. Ma, aggiunge parlando con La7, «l’obiettivo è che la squadra di centrodestra offra la sua proposta di governo a chi è disposto a firmarla. E io sono convinto che ci siano eletti all’estero o in Italia che a fronte dei dieci punti del programma del centrodestra diranno «sì, ci sono», senza bisogno di inventare alleanze strane».

L’incontro con Berlusconi

Primo incontro tra tutti, quello con Silvio Berlusconi: il faccia a faccia avviene nel primo pomeriggio. Non tutto forse va per il meglio, dato che a sera i leghisti annotano con un certo nervosismo il fatto che nel comunicato diffuso dal leader di Forza Italia non ci sia alcun riferimento al fatto che — avendo la Lega superato gli azzurri — l’alleanza dovrebbe puntare come un sol uomo sull’incarico a Salvini. La nota da Arcore, invece, si limita ad affermare che con «questo risultato le forze del centrodestra potranno rafforzare la coalizione che dovrà ottenere il mandato di governare l’Italia per far ripartire il nostro Paese».

Il sospetto

C’è un sospetto che non abbandona molti leghisti. E cioè, che Forza Italia non abbia ancora smesso di puntare sull’appoggio esterno del Pd (o di una sua parte) a un governo di centrodestra. Guidato sì da un leghista, ma non da Salvini. Cosa che, dicono i suoi sostenitori, a Berlusconi premerebbe non soltanto per non risultare secondo, ma anche per le sue relazioni con il Partito popolare europeo.

Il commento di Zaia

Del resto, mastica amaro un dirigente di via Bellerio, «la colpa è sempre di Berlusconi che non ha voluto un bel maggioritario vero ma il solito brodo proporzionale. E perché? Proprio per continuare ad inciuciare». Chi certamente vede l’insidia e non ha alcuna intenzione di farsi tirare in mezzo è il governatore veneto Luca Zaia. Che difatti mette, una volta di più, le mani avanti: «Non ho dubbi sul fatto che il mandato di formare il nuovo governo debba essere assegnato dal capo dello Stato a Matteo Salvini».

I ringraziamenti

L’altra preoccupazione è che un Pd non più guidato da Renzi possa fornire a un eventuale governo Di Maio i numeri per presentarsi in Parlamento ad eleggere, per cominciare, i presidenti delle due Camere. Il che non impedisce a Matteo Salvini di gioire via social per le dimissioni, sia pur dilazionate nel tempo, dell’ex premier: «Renzi si è dimesso, grazie Italia! Vi voglio bene amici». Insomma, grande attesa in vista di venerdì, quando Salvini riunirà a Milano tutti i suoi eletti per dare la linea.

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L’aggressione di via Bellerio

Ieri, nel pomeriggio, momenti di tensione fuori dal quartier generale della Lega di via Bellerio. Un 54enne già noto alle forze dell’ordine per precedenti per droga e contro il patrimonio è stato infatti arrestato dopo aver minacciato con un’accetta da 50 centimetri un tecnico di Radio Padania al grido di «Leghista di m...».

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