6 marzo 2018 - 14:28

Pd, scontro su un accordo con M5S Renzi: «Il Pd all'opposizione. Chi ha idee diverse lo dica in direzione»

Emiliano: si dica subito che i dem sosterranno Di Maio. Anche Chiamparino apre. Il segretario dimissionario: «Noi all’opposizione». E in un post su Facebook: «Dimissioni vere. Non vado a sciare, farò il parlamentare semplice»

di Annalisa Grandi

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«Non vado in settimana bianca. Ma parlare ancora di me è inspiegabile». Lo scrive su Facebook Matteo Renzi che risponde così alla notizia che non si sarebbe presentato al Colle per le consultazioni per andare a sciare: «La delegazione che andrà al Quirinale sarà decisa dalla direzione nazionale del Pd». Ma la linea politica arriva chiara: «Nei prossimi anni il Pd dovrà stare all'opposizione degli estremisti. Cinque Stelle e Destre ci hanno insultato per anni e rappresentano l'opposto dei nostri valori. Sono anti europeisti, anti politici, hanno usato un linguaggio di odio. Ci hanno detto che siamo corrotti, mafiosi, collusi e che abbiamo le mani sporche di sangue per l'immigrazione: non credo che abbiano cambiato idea all'improvviso. Facciano loro il Governo se ci riescono, noi stiamo fuori. Per me il Pd deve stare dove l'hanno messo i cittadini: all'opposizione».

«Ancora si parla di me?»

Una risposta a stretto giro a quanti, Michele Emiliano in testa, spingono per abbracciare il movimento di Di Maio. Basta esitazioni, esorta il governatore dela Puglia: «Il Paese non ha possibilità di attendere lunghe trattative, si deve sapere subito che il Pd sosterrà lo sforzo di governo del M5s», ha affermato a margine di un incontro a Bari. E a Facebook affida una critica dura al segretario: «Renzi punta alla sua autoconservazione, sta pensando a come rientrare in partita, non a come far rientrare il Paese in partita. Per questo finge di dimettersi». Prima di lui anche il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino, a una domanda su un eventuale sostegno del Pd a un Governo 5 Stelle ha risposto «Non si può dire "Non parliamo con loro", mai dire mai». «Non possiamo togliere le castagne dal fuoco agli altri, i cittadini ci hanno detto che non siamo più maggioranza, se poi ci sono proposte concrete le valutiamo». Il ministro Dario Franceschini invece sostiene di non aver «mai pensato sia possibile fare un governo con M5s e tantomeno con la destra. Sufficientemente chiaro? Non trovo nemmeno traccia nel Pd di qualcuno che abbia in mente di farlo, quindi sono inutili polemiche o velenosi depistaggi mediatici». «Abbiamo perso le elezioni e quindi l’unica strada giusta e possibile è andare all’opposizione. Nel Pd siamo e saremo tutti d’accordo su questo. Ma dovremo ragionare di errori compiuti e delle strade» per «rifondare Pd e nostro campo», conclude. Sulla stessa linea anche Matteo Orfini. «C'è un pezzo del gruppo dirigente del nostro partito che non si rassegna a stare laddove deciso dagli elettori, e cioè all'opposizione. Da dove con umiltà e responsabilità dobbiamo ricostruire passo dopo passo una relazione di fiducia e di rappresentanza con la nostra gente. Interi pezzi di paese ci hanno espulso dal loro orizzonte, come nel mezzogiorno, e questo rapporto non si ricostruisce sostenendo governi guidati da estremisti - prosegue il presidente del Pd -. Se un pezzo del nostro gruppo dirigente uscisse dalle sale dei convegni, dai ministeri e dai salotti bene e venisse a farsi una passeggiata nelle periferie, scoprirebbe che immaginare di sostenere chi in questi anni ha soffiato sul fuoco della rabbia sociale con parole di odio non ha nulla di «responsabile». Significa solo rinunciare a combattere. E finire per legittimare il populismo più becero e violento», conclude.(

«Farò il parlamentare semplice»

Di proposte concrete, al momento, non ce ne sono. E Renzi rispedisce la polemica al mittente: « Se qualcuno del nostro partito la pensa diversamente, lo dica in direzione lunedì prossimo o nei gruppi parlamentari». Nel lungo post su Facebook Renzi scrive tra l'altro: «Farò il parlamentare semplice, cercando di rappresentare al meglio quei cittadini che mi hanno onorato della loro fiducia e tenendomi in contatto con le tante esperienze belle che vivono nella nostra società». «Le elezioni sono finite - si legge ancora nel post - il PD ha perso, occorre voltare pagina. Per questo lascio la guida del partito. Non capisco le polemiche interne di queste ore. Ancora litigare? Ancora attaccare me?».

«Ci hanno insultato per anni, ora facciano il Governo se ci riescono»

«Cinque Stelle e Destre ci hanno insultato per anni, rappresentano l'opposto dei nostri valori. Sono anti europeisti, anti politici, hanno usato un linguaggio di odio. Ci hanno detto che siamo corrotti, mafiosi, collusi e che abbiamo le mani sporche di sangue per l'immigrazione: non credo che abbiano cambiato idea all'improvviso. Facciano loro il Governo se ci riescono, noi stiamo fuori».

«Per me il Pd deve stare all'opposizione»

Per Renzi, e lo ribadisce anche sui social, il Pd ora deve stare «dove l'hanno messo i cittadini: all'opposizione». «Se qualcuno del nostro partito la pensa diversamente, lo dica in direzione lunedì prossimo o nei gruppi parlamentari - aggiunge - Senza astio, senza insulti, senza polemiche: chi vuole portare il PD a sostenere le destre o il Cinque Stelle lo dica. Personalmente penso che sarebbe un clamoroso e tragico errore».

«Parlare ancora di me è inspiegabile»

E poi, sulla notizia secondo la quale non si sarebbe presentato al Colle per le consultazioni per andare a sciare sottolinea: « Qualcuno dice che le dimissioni sarebbero una finta, qualcuno che starei per andare in settimana bianca. Le dimissioni sono vere, la notizia falsa. Mi stupisce che certe cose diventino l'apertura dei siti, emozionino le redazioni, intrighino i giornali. Parlare di me - ancora - è inspiegabile. Sono altri, adesso, a guidare il Paese: occupatevi di loro, amici dell'informazione».

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