6 febbraio 2018 - 10:26

Renzi: «Senza le condizioni si torni a votare, la penso come Berlusconi»

Il segretario del Pd e la possibile ingovernabilità dopo il 4 marzo: «Deciderà il presidente della Repubblica: noi con gli estremisti al governo non ci andremo mai»

di Claudio Bozza

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«È giusto che se non ci sono le condizioni si torni a votare, su questo la penso come Berlusconi». Così Matteo Renzi, segretario Pd, interviene ad Agorà, su Rai 3, in merito alla possibile ingovernabilità dopo il 4 marzo. «Ma i sondaggi che sono citati sono quelli dei collegi uninominali e la partita, nel proporzionale, è aperta ed è un testa a testa tra Pd e M5s». aggiunge Renzi. Quanto al dopo voto, «deciderà il presidente della Repubblica ma il ragionamento che se non ci sono i numeri si torna a votare mi trova d’accordo: noi con gli estremisti al governo non ci andremo mai».

Fare le liste? «Esperienza devastante»

Comporre le liste per le elezioni? «È stata un’esperienza umanamente devastante — commenta Renzi — È chiaro che quando uno vuole andare in lista e non c’entra ci rimane male. Un nome che mi è dispiaciuto non mettere in lista? Yoram Gutgeld (l’inventore degli 80 euro, ndr) , lui era un manager, cinque anni fa gli avevo proposto di candidarsi, lui si è dimesso, ci ha rimesso un sacco di soldi e in questi anni ha fatto la revisione della spesa. Ha fatto una serie di cose positive, ma all’ultimo ha detto: “Io un’esperienza in Parlamento posso anche rifarla, ma se c’è questa confusione, tutta questa polemica, tutta questa tensione, faccio un passo indietro e faccio entrare uno più giovane di me”. Persone così mi rendono orgoglioso di essere il capo del Pd, perché vuol dire che ci sono persone che hanno dei valori e degli ideali molto belli».

Il tam tam sul «voto utile»

Il leader del Partito democratico torna poi con il tam tam sul voto utile: «L’elettore che vuole votare Pd è già convinto, a chi vuole votare la sinistra radicale, il partito di D’Alema, dico: ma davvero ha senso votare la sinistra radicale e avvicinare Salvini al Governo? — dice ancora Renzi in tv — Si può non votare il Pd, votare Insieme o Bonino ma non far vincere Salvini. Dall’altro lato agli elettori moderati dico: un voto dato al centrodestra, per come sono fatte le liste, è un voto dato alla leadership di Matteo Salvini».

«Eni, no alla privatizzazione»

«L’Eni non va privatizzata ma se mi viene chiesto se sia giusto vendere immobili del demanio abbandonati le dico sì — spiega ancora Renzi — Di privatizzazione di aziende pubbliche ne abbiamo fatte abbastanza, anche troppo in questi anni». Una privatizzazione riuscita male in passato? «La Telecom ai tempi del presidente D’Alema», conclude il segretario dem.

Anche Meloni sulla stessa linea

«O vince il centrodestra, unica coalizione in grado di farlo, o sarà il caos: non ci sono altre possibilità. Se non vinciamo noi, o ci sarà l’inciucio o si tornerà a votare. E tra queste due ipotesi tornerei a votare tutta la vita», commenta Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, su Rai News 24. «Io c’ero quando Giorgia Meloni ha proposto di firmare un patto anti inciucio a Salvini e Berlusconi, ad Arcore. E l’uno e l’altro hanno detto: sì, faremo questa manifestazione. Quindi, siccome l’ho sentito con le mie orecchie, mi stupisco che ci siano delle resistenze», così Ignazio La Russa, presidente dell’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia, commenta l’assenza annunciata dai due leader di Forza Italia e Lega nord alla manifestazione del prossimo 18 febbraio, quando tutti i candidati di Fratelli d’Italia firmeranno un impegno anti-inciucio. La Russa, che oggi a Bologna ha presentato i candidati FdI nel capoluogo emiliano, tende la mano a Berlusconi. «Siccome non ho motivo di dubitare delle sue parole — manda a dire l’ex ministro — lo muovo anch’io un invito al mio amico Silvio: il 18 tutti insieme giuriamo che non staremo mai con chi sta mandando l’Italia in rovina, cioè la sinistra, o a chi la potrebbe mandare in rovina, cioè i 5 stelle».

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