Milano, 10 dicembre 2017 - 09:27

«Tra 20 anni ti vedrò sul Ponte Rotto» La bimba ritrova la madre

Abbandonata in fasce, cresciuta negli Usa: una ragazza cinese incontra i genitori naturali

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Un ponte, una leggenda, una neonata separata dai genitori naturali e cresciuta con amore al di là dell’oceano. Questi gli ingredienti di una storia che ha dell’incredibile, scovata dalla Bbc e trasformata in un documentario che provoca negli spettatori singhiozzi inarrestabili. E non può essere diversamente. Provate a mettervi nei panni di Xu Lida e della moglie Qian Fenxiang. Giovani sposi in una Cina che - negli anni Novanta - è solo all’inizio del suo percorso verso una ricchezza diffusa, un’economia solida e al passo con i tempi. Xu e Qian hanno già una bimba, Xiaochen. Ma decidono che la vita da figlia unica può solo portare tristezza. «Un giorno noi non ci saremo più - si dicono - che farà senza un fratello o una sorella?». È così che Qian rimane nuovamente incinta. Ma, la legge sul figlio unico, in vigore dal 1979 nella Repubblica Popolare, non ammette eccezioni, non consente scappatoie: chi osa sfidare le autorità e dar vita a una seconda creatura va incontro a multe severe e anche punizioni estreme che possono arrivare all’aborto forzato oltre al carcere.

Per questo i due coniugi, quando Qian non può più nascondere il suo stato, lasciano il villaggio alla periferia di Hangzhou dove vivono in una povera casa e si nascondono in una barca ancorata sulle rive del vicino fiume Qiatang. È lì che nasce Jingzhi ed è lì che i due genitori - travolti dalle emozioni - si rendono conto che non hanno scelta, né speranza di crescere la nuova arrivata . «Per il suo bene - ricorda Xu Lida - abbiamo deciso di abbandonarla, certi che qualcuno si sarebbe preso cura di lei. Così è stato: le ho dato un bacio leggero e l’ho lasciata immaginando che non l’avrei più rivista».
Ma prima Xu e Qian avevano scritto una lunga lettera che piegano e nascondono nel fagottino lasciato di notte tra i banchi di un mercato. «Nostra figlia, Jingzhi si legge - è nata alle 10 del mattino del 24esimo giorno del settimo mese del calendario lunare, 1995. Siamo stati costretti dalla povertà e dalla realtà del mondo ad abbandonarla. Abbiate pietà dei cuori di padri e madri, lontani e vicini! Grazie per aver salvato la nostra piccola figlia e averla presa in cura. Se il Cielo ha sentimenti, se il destino vorrà riunirci, allora ci rivediamo sul Ponte Rotto a Hangzhou la mattina della festa di Qixi tra 10 o 20 anni da oggi».

Ecco la leggenda, il filo di Arianna antico quanto la cultura cinese, che consente di superare l’impossibile. La festa di Qixi, chiamata anche San Valentino d’Oriente, cade il settimo giorno del settimo mese del calendario tradizionale. E commemora la sorte di due amanti che, divisi dalle origini (lui è un povero bovaro, lei la figlia dell’Imperatore del Cielo), dopo essersi sposati ed essere stati forzatamente separati, si ritrovano grazie a un «ponte celeste» (la Via Lattea) visibile proprio la notte del Qixi tra le stelle Altair e Vega. Oggi, il Ponte Rotto, una delle attrazioni di Hangzhou, simboleggia proprio il luogo dove tutti quelli che si vogliono bene si ritrovano a passeggiare nelle umide sere estive. Quale altro posto poteva immaginare un padre per sperare di rivedere sua figlia?

E qui dobbiamo fare un passo indietro e considerare la strada percorsa dalla neonata. La quale, ritrovata e consegnata ai servizi sociali, viene data in adozione a una coppia americana, Ken e Ruth Pohler, che la portano a casa con un nuovo nome: Kati. La lettera? «In principio non ci abbiamo fatto molto caso», spiegano i genitori adottivi dal Michigan. Poi però decidono di parlarne alla figlia Kati, ormai americana quanto e più di loro. E tuttavia decisa a rivedere l’uomo e la donna che le hanno donato la vita. La ragazza, per la verità, si arrabbia anche un poco: «Perché me lo dite solo adesso?».

Mettetevi nei panni di Ken e Ruth: «Non sapevamo cosa fare, avevamo paura di turbarla. Alla fine abbiamo immaginato che la cosa più giusta per lei, per noi, era dire tutto». Kati parte per la Cina nel ventesimo anniversario del suo abbandono. E si reca al Ponte Rotto nella Festa di Qixi dove, anno dopo anno, il padre era venuto ad aspettarla. L’incontro avviene grazie anche all’aiuto della Bbc . Sotto i riflettori. E tra tante, tante lacrime.

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