Nove persone, tra cui otto cristiani copti, sono rimaste uccise in due attentati oggi in Egitto. Il più sanguinoso (7 vittime: sei civili e un poliziotto) è avvenuto alla chiesa di Mar Mina di Helwan, a sud del Cairo: a compiere l'attacco è stato, secondo il ministero dell'Interno egiziano, un uomo armato a bordo di una motocicletta, che ha tentato di superare il perimetro di sicurezza intorno alla chiesa. L'azione delle forze di sicurezza poste intorno all'edificio ha impedito che il killer riuscisse nel suo intento iniziale, e ha poi portato al suo arresto. «Eravamo terrorizzati», ha spiegato alla Ap Raouth Atta, una donna di 40 anni che si trovava dentro la chiesa. «Appena abbiamo sentito gli spari, abbiamo sbarrato le porte. Siamo rimasti chiusi all'interno per oltre mezz'ora. Quando siamo usciti, fuori dalla chiesa, c'era sangue ovunque».
Egitto, attacco a una chiesa copta vicino al Cairo
Il secondo attacco
In un altro attacco, nella stessa località, sono stati uccisi altri due cristiani copti. Non è chiaro se gli attentatori facessero parte di uno stesso commando. A essere colpito è stato un negozio di proprietà di copti ortodossi, nello stesso quartiere della chiesa di Mar Mina.
Il clima di terrore
Si tratta dell'ennesimo attacco contro la minoranza cristiana in Egitto: secondo il conteggio dell'Associated Press, dal dicembre 2016 ci sono stati almeno 100 morti e centinaia di feriti. L'attacco più sanguinoso, rivendicato dall'Isis, è avvenuto la domenica delle Palme. La scorsa settimana, centinaia di manifestanti hanno circondato una chiesa «clandestina» a sud del Cairo, urlando slogan anti cristiani, chiedendo la demolizione dell'edificio, distruggendo l'interno della chiesa e assaltando i fedeli che si trovavano all'interno.