Milano, 28 ottobre 2017 - 12:03

Catalogna, la vice di Rajoy alla guida del governo. Puigdemont: «No alla forza ma ci opponiamo all’art. 155»

Il premier spagnolo ha delegato a Soraya Saenz de Santamaria le funzioni di presidente della Generalitat. Cambio anche al vertice della polizia catalana che risponde: «Continuiamo a lavorare normalmente».
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Soraya Saenz de Santamaria (Ap) Soraya Saenz de Santamaria (Ap)
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«C’è la volontà di continuare a lavorare per costruire un Paese libero», ha detto il leader della Catalogna Puigdemont in un discorso lampo all’indomani della dichiarazione unilaterale di indipendenza della Catalogna, mentre il governo centrale di Madrid stringe la morsa con il commissariamento delle principali cariche della regione. Puigdmeont, che ha parlato con accanto le bandiere della Catalogna e quella dell’Unione europea, ha invitato alla «opposizione democratica all’applicazione dell’articolo 155» della Costituzione spagnola che ha definito una «aggressione premeditata alla volontà espressa dai catalani». Non dobbiamo «mai abbandonare l’atteggiamento civile e pacifico. Non vogliamo la ragione della forza, non noi», ha detto Puigdemont per chiedere «pazienza, perseveranza e prospettiva» per continuare a portare avanti il suo piano indipendentista. Intanto il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, ha delegato alla vicepremier, Soraya Saenz de Santamaria, le funzioni e le competenze di presidente della Generalitat catalana dopo la destituzione di Carles Puigdemont. Lo prevede il decreto regio - pubblicato sabato mattina in Gazzetta ufficiale - con cui si designano gli organi e le autorità preposte al governo della regione autonoma di Catalogna in seguito all’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione spagnola che permette al governo di Madrid di «commissariare» la regione. Il testo ratificato venerdì dal Senato prevede che le funzioni di presidente della Generalitat siano assunte dal capo dell’esecutivo. In un altro articolo del decreto, però, si precisa che il premier delega a sua volta tutte le competenze alla sua vice.

«Andiamo avanti»

«Seguim (andiamo avanti)», ha invece twittato il ministro catalano Josep Rull, il primo a reagire pubblicamente dopo la destituzione del Govern da parte di Madrid. Rull ha indicato anche che, nella riunione di venerdì sera convocata dal presidente Carles Puigdemont dopo la proclamazione della «Reubblica», il Govern ha deciso interventi per la rete stradale per 9,5 milioni di euro.

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Il conflitto: i «Mossos» contro gli agenti di Madrid

Destituito il capo dei Mossos

Il governo spagnolo ha destituito anche il maggiore Josep Luis Trapero, il capo dei Mossos d’Esquadra, la polizia catalana. Questa decisione, che non era stata annunciata venerdì, è stata firmata dal ministro dell’Interno, Juan Ignacio Zoido. Al posto di Trapero andrà il suo vice, il commissario superiore Ferran Lopez. Il testo sulla gazzetta ufficiale sottolinea la necessità di «garantire il funzionamento dell’amministrazione della Generalitat di Catalogna e dei suoi organismi». La risposta degli stessi Mossos, arrivata via social network: «Proteggere e garantire la sicurezza delle persone è la nostra priorità. Continuiamo a lavorare normalmente», si legge sull’account Twitter dei Mossos. Nel post anche la foto di due agenti che camminano tra i passanti in una via affollata.

Dimessi 150 alti funzionari

Con l'azzeramento dei vertici del governo catalano deciso dal governo di Madrid, perdono il posto anche oltre 150 alti funzionari riferisce la stampa di Barcellona. Oltre al presidente Carles Puigdemont e ai suoi ministri sono stati dimessi i loro collaboratori, i dirigenti di diversi ministeri, il personale delle «ambasciate» all'estero e da questa mattina pure il capo dei Mossos d'Esquadra Josep Lluis Trapero

«Possibile arresto di Puigdemont lunedì»

Il possibile arresto del presidente della Catalogna Carles Puigdemont per ordine della giustizia spagnola potrebbe scattare da lunedì, riferisce il quotidiano catalano «Ara». La procura dello Stato spagnolo infatti presenterà lunedì contro di lui e contro il governo catalano una denuncia davanti al tribunale supremo per sedizione e ribellione e chiederà misure cautelari. Puigdemont e i suoi ministri sono stati dichiarati destituiti venerdì sera dal governo spagnolo.

Le manifestazioni

Venerdì sera, a Barcellona e in altre città catalane migliaia di persone avevano festeggiato la dichiarazione di indipendenza, non riconosciuta da Madrid ma neppure dalla comunità internazionale: migliaia di persone riunite a piazza Sant Jaume dove si trovano il Palau de la Generalitat e gli uffici del presidente. C’è stata anche una marcia unionista, poche centinaia di persone: ma un gruppo di circa 200 ultras, hanno infranto i cristalli a Catalunya Radio e aggredito tre persone, una delle quali aveva gridato al loro indirizzo «Llibertat». Sabato è attesa una manifestazione del fronte unionista a Madrid. Intanto a Barcellona si riuniscono i partiti (PDECat, che fa capo Puigdemont) ed Erc, per analizzare la situazione.

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