7 gennaio 2018 - 11:49

Arti marziali e dialogo, il programma che a Londra recupera i jihadisti

Usman Raja, 40 anni, origini pachistane ha avviato un progetto per contrastare la radicalizzazione. E ora lavora sui returnees, i foreign fighters rientrati da Siria e Iraq

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Londra Sud. Lì Usman Raja lo conoscono tutti. Quaranta anni, figlio di immigranti pakistani, cresciuto con una madre single nell'area vicino alla base dell'esercito britannico di Aldershot, Raja ha imparato presto a difendersi. Oggi, con la sua palestra di arti marziali miste, aiuta i giovani musulmani a uscire dalla trappola del reclutamento jihadista e a riabilitarsi.

«La sfida più grande è creare una comunità alternativa», ha spiegato Raja al New York Times che ha dedicato un lungo servizio al suo programma. Il suo lavoro di riabilitazione e prevenzione è stato notato nove anni fa dai servizi segreti e anche il dipartimento della polizia di Los Angeles e il centro anti terrorismo di West Point si sono rivolti a lui per delle consulenze. Raja è un uomo grande e grosso. Capelli rasati e barba corta in netta opposizione alla tradizione più conservativa dell'Islam, il suo lavoro spesso inizia nelle carceri. Qui si conquista la fiducia dei detenuti e poi instaura un rapporto stretto con loro. Una volta che questi escono il rapporto continua grazie agli allenamenti che prevedono anche cinque sedute alla settimana. Secondo il New York Times in otto anni ha aiutato a reintegrare più di 50 ex detenuti accusati di terrorismo e ha seguito 180 giovani musulmani che avevano iniziato a radicalizzarsi.

Ora nella sua palestra,grazie al programma Unity Initiative, Raja lavora con 30 returnees (i foreign fighters rientrati dalla Siria e dall'Iraq), proprio mentre i servizi segreti britannici hanno dovuto ammettere di aver perso le tracce di almeno la metà dei foreign fighters partiti per unirsi all'Isis. Raja ha iniziato a combattere a metà degli anni '90. In quegli anni molti giovani musulmani si uniscono ai gruppi jihadisti attivi nei Balcani. Anche Raja sta per cadere nella rete, poi incontra uno studioso malese che predica una versione più tollerante dell'Islam e si salva. Negli anni 2000 quando le guerre in Afghanistan e in Iraq offrono nuovi argomenti ai reclutatori, Raja decide di passare all'azione. Raja ha attirato l'attenzione di Quilliam, think tank finanziato dal governo britannico che lo ha assunto come consulente. Poi, però Raja nel 2008 decide di lavorare in proprio preferendo un approccio più vicino alla strada raccogliendo in modo autonomo i fondi.

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