23 gennaio 2018 - 16:05

Dazi su lavatrici e pannelli solari, Trump dichiara la guerra commerciale a Cina e Corea del Sud

Mossa protezionistica del presidente Usa. Cina e Corea minacciano di rivolgersi all’Organizzazione mondiale del commercio

(Ap) (Ap)
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Gli Stati Uniti alzano barriere contro i produttori cinesi e coreani: il presidente Donald Trump ha deciso di imporre dazi doganali del 30% sulle importazioni di pannelli solari negli Stati Uniti. Dazi in arrivo anche per le lavatrici. Protestano Cina e Corea del Sud, che annunciano ricorso al Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio. La tariffa sulle lavatrici sarà del 20% sui primi 1,2 milioni di pezzi, e salirà al 50% sui restanti fino alla fine del 2018. I dazi dureranno per i prossimi tre anni, scendendo gradualmente del 5% ogni anno. Per i pannelli solari, tariffa iniziale del 30%, ma dureranno quattro anni. Riguarderà le celle solari e i moduli oltre i 2,5 gigawatt. La decisione di Trump prende le mosse dalle raccomandazioni della Us International Trade Commission, secondo la quale l'aumento delle importazioni di pannelli solari e lavatrici danneggiano i produttori nazionali.

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Vendite giù

L'iniziativa, anticipata dal quotidiano «Washington Post», prende le mosse anche dalle sollecitazioni dei produttori statunitensi che hanno lamentano il calo delle vendite in seguito all'aumento di prodotti di importazione e di Suniva e SolarWorld Usa, produttori di celle e moduli fotovoltaici andati in bancarotta. L'intervento di Trump ricade nell'ambito delle sue prerogative, stabilite dalla legge statunitense sul commercio che ammette di poter imporre dazi doganali. La legge non veniva applicata da un presidente Usa dai tempi dell'ex presidente George W. Bush, che decise di applicare dazi di importazione all'acciaio estero nel 2002. Il capo della Casa Bianca ha più volte denunciato le pratiche commerciali sleali di altri paesi, sollecitando una revisione delle politiche commerciali Usa e una rinegoziazione del trattato di libero scambio con il paesi del Nord America (Nafta), il cui sesto e penultimo round si terrà a partire dal 23 gennaio a Montreal, in Canada.

«Decisione eccessiva»

Si tratta di una decisione «eccessiva che apparentemente costituisce una violazione delle disposizioni del Wto», ha detto il ministro del Commercio di Seul Kim Hyun-chong. Critiche arrivano anche da Pechino: per Wang Hejun, a capo dell'Ufficio indagini commerciali del ministero del Commercio cinese, è «un abuso dei rimedi commerciali». «La decisione degli Stati Uniti di adottare tariffe piu’ gravose costituisce un abuso delle misure di difesa commerciale, e la Cina intende esprimere tutta la propria insoddisfazione», ha dichiarato Hejun.

Perdita di posti

Non è piaciuta la mossa di Trump all'Associazione dell'Industria per l'Energia Solare americana, che importa dall’estero l’80% dei pannelli installati: «La misura costerà agli Stati Uniti la perdita di 23mila posti di lavoro e la cancellazione di miliardi di dollari di investimenti», dicono. Mentre festeggiano, in Borsa, il produttore di elettrodomestici Whirlpool (+2,9%), che, in anticipazione di un aumento della domanda, sta aggiungendo 200 persone in un impianto in Ohio. Per lo stesso motivo, il produttore americano di pannelli solari First Solar vola del 7%.

I dazi

Le misure di salvaguardia sono concepite per proteggere il mercato domestico da balzi improvvisi delle importazioni che causando danni alla produzione domestica; Seul, però, argomenta che Washington non ha dimostrato la sussistenza di questi criteri, e in particolare la correlazione tra i prodotto sudcoreani e danni significativi all’industria manifatturiera statunitense. Disappunto dei colossi Samsung e Lg, tra i più importanti produttori del settore. In una nota, Samsung scrive: «I dazi sono una tassa su tutti i consumatori che vogliono acquistare una lavatrice. Tutti pagheranno di più avendo allo stesso tempo meno possibilità di scelta». Anche LG Electronic, il colosso degli elettrodomestici sudcoreano, si dice «deluso» dalla decisione di Donald Trump.

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