30 gennaio 2018 - 09:57

Il capo della Cia: «La Russia
interferirà ancora nelle elezioni»

In un’intervista alla Bbc, Mike Pompeo conferma il rischio di ingerenze nel voto di mid-term in Usa e nelle consultazioni in Europa. «Ma la Cina è altrettanto pericolosa»

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La Russia continuerà a interferire nelle elezioni in Europa e in America, ma la Cina è pericolosa tanto quanto Mosca. Parola di Mike Pompeo, direttore della Cia e fedelissimo di Donald Trump, che in un’intervista alla Bbc «svela» quali sono i pericoli per l’Occidente. Innanzitutto, il rischio di una «lunga mano» russa nelle elezioni legislative europee e in quelle statunitensi di mid-term, il prossimo novembre. «Non ho visto alcuna diminuzione importante delle loro attività — ha dichiarato Pompeo —. Mi aspetto che continuino a provare a tentare (di interferire), ma sono anche convinto che l’America sarà capace di avere elezioni libere ed eque, e che sapremo respingere le ingerenze in modo efficace». A novembre verranno rieletti tutti i 435 deputati e 33 senatori su 100, e i democratici puntano a ribaltare i rapporti di forza. Attualmente al Congresso i repubblicani godono di un’ampia maggioranza alla Camera ma di un solo seggio di maggioranza al Senato.

I «furti» di Pechino

Pompeo ha messo in guardia anche contro la Cina, sostenendo che i tentativi di Pechino di influenzare segretamente l’Occidente sono preoccupanti quanto quelli russi. Ha citato i tentativi di furto di informazioni commerciali Usa e l’infiltrazione in scuole e ospedali, sostenendo anche che la minaccia si estende ai Paesi dell’Unione europea e alla Gran Bretagna.

Il pericolo Corea del Nord

Infine Pompeo ha ribadito la pericolosità della Corea del Nord, che potrebbe avere un missile nucleare in grado di colpire gli Stati Uniti «nel giro di pochi mesi». Il capo della Cia ha però riconosciuto che l’uso della forza contro il regime di Pyongyang potrebbe portare a una devastante perdita di vite umane nella regione, anche a scapito di due alleati chiave degli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud.

Le smentite

Per quanto riguarda il Russiagate, la Cia ha confermato in passato le interferenze occulte di Mosca nella campagna presidenziale del 2016— attraverso i social network e una fuga di notizie dal campo democratico — con l’intento di affossare la candidatura di Hillary Clinton e favorire la vittoria di Trump. Una conclusione che è sempre stata respinta dal presidente eletto, e bollata come «fake news», informazione falsa. Da parte sua, Mosca ha smentito categoricamente le accuse di ingerenza russa.

La «Putin-list»

L’intervista di Pompeo arriva in contemporanea con il rifiuto dell’amministrazione Trump di imporre nuove sanzioni alla Russia e alla pubblicazione, prevista da una legge approvata al Congresso, della cosiddetta «Putin-list» da parte del Tesoro: si tratta di un elenco con i nomi di 114 politici e 96 oligarchi russi che potrebbero essere oggetto di ulteriori sanzioni (per ora appunto non previste). Fra i nomi spicca Roman Abramovich, il fondatore del colosso industriale Oleg Deripaska e l’uomo d’affari Vladimir Potanin.

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