Milano, 1 dicembre 2017 - 17:23

Irruzione skinheads a Como, chi sono i membri del Fronte Veneto

«Hitler ha fatto cose positive per la Germania», «Sei milioni di ebrei uccisi? Ho dei dubbi, bisognerebbe rileggere la storia». «Un dibattito nostro? Fiano non vuole»

L’irruzione e la lettura del manifesto anti-migranti (Ansa)
L’irruzione e la lettura del manifesto anti-migranti (Ansa)
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Provocare, spingere sulla polemica, creare una reazione, far parlare di sé, visto che da tempo notizie dal Veneto fronte skinheads non ne arrivavano (e nemmeno se ne sentiva la mancanza). L’irruzione avvenuta martedì sera a Como nel corso di un incontro tra volontari che aiutano i profughi, durante il quale un manipolo di nazifascisti ha letto il manifesto della «non accoglienza», ha portato alla ribalta un movimento che si dava per sopito pure in Veneto, dove tuttavia qualche centinaio di adepti continua a incontrarsi. La Digos di Como in un primo tempo ha denunciato quattro persone per l’irruzione di martedì 28 novembre, il reato è violenza privata. Poi sono state identificate altre nove persone, destinate a essere iscritte nel registro degli indagati per il medesimo reato. Ad ogni modo, da martedì sera le teste rasate hanno riguadagnato spazio sui giornali, non tanto per quello che hanno detto alla riunione interrotta a Como, ma per il fatto di esserci, di esistere ancora, evocando una destra radicale estrema, violenta e pericolosa. Il giorno dopo, forse, è stato anche peggio.

Il portavoce: «Hitler ha fatto cose positive»

Il portavoce del movimento che nacque in Veneto negli anni Ottanta traendo ispirazione dalla scena musicale punk rock inglese degli Skrewdriver, oggi è Giordano Caracino, padovano 38enne magazziniere. Sull’onda dei fatti accaduti a Como, Caracino è stato intercettato dalla trasmissione La Zanzara e trasmesso dal duo Cruciani – Parenzo mercoledì sera su Radio24. «Premetto che mi hanno registrato senza avvisare – afferma il padovano dal quartier generale a Vicenza– ma non ho nulla da ritrattare rispetto a quanto è andato in onda». Le frasi incriminate non potevano non destare polemiche, pur ricalcando il cliché del naziskin in stile classico. Si va da «Hitler ha fatto cose positive per la Germania», a «Mussolini grande statista, purtroppo ha perso la guerra» a «Sei milioni di ebrei uccisi? Ho dei dubbi, bisognerebbe rileggere la storia». Alla Zanzara, ha detto Caracino,«sono stati corretti ma io, e non solo io, quelle cose le penso veramente». E alla domanda sul perché invece di irrompere negli incontri altrui i naziskin non si facciano i propri, di dibattiti, la risposta è che «Fiano non vuole (la legge Fiano impedisce la propaganda fascista, ndr), ed è un’assurdità, siamo in democrazia». Giustappunto non si capisce perché allora interrompere un dibattito altrui. Resta da capire quanto diffusa sia la «cellula» del Vfs e quanto sia da temere lo squadrismo evocato nell’irruzione di Como.

Forza Nuova: «Stiamo alla larga da loro»

In Veneto, dove c’è lo zoccolo duro del movimento, gli aderenti sono circa duecento, giovani ma non solo, appartenenti a varie estrazioni sociali. Il quartier generale è a Lonigo, nel Vicentino, ma gli incontri si fanno nei bar o pizzerie. «Sono privati, non possono partecipare tutti», dice Caracino. Di certo le Digos locali li tengono d’occhio. Che cosa si dicono e quello che pensano non è un segreto: «Basta accogliere gli stranieri, prima gli italiani» è il leitmotiv. Quando ancora l’immigrazione non era percepita come un pericolo, il nemico erano le multinazionali, l’Unione Europea e quella che veniva chiamata la «dittatura della Bce». Ora la lotta allo straniero catalizza l’attenzione, e il gruppo nato su imitazione della deriva destrorsa punk nordeuropea, si sta facendo risentire. Le «teste rasate» (si radono per evitare di farsi prendere per i capelli nelle risse, ndr) sono mal viste anche dal resto della destra radicale: Forza Nuova non ha mai stretto patti con loro, salvo servirsene in occasione di manifestazioni pubbliche. Come quella contro lo Ius soli avvenuta a Padova la scorsa estate, all’indomani dell’elezione del neosindaco di centrosinistra Sergio Giordani, degenerata in uno scontro con i centri sociali. A destra i Vfs sono visti come elementi di disturbo, utili per far numero, «ma potendo stiamo alla larga da loro», dice un esponente di spicco di Forza Nuova che chiede l’anonimato. Eppure ci sono. E la loro pericolosità dipende da quanto riusciranno a far breccia nel risentimento verso gli stranieri. Per il 9 dicembre, intanto, proprio Forza Nuova ha organizzato una contro manifestazione «contro il Pd le sue politiche immigratorie scellerate e suicide». «Forza Nuova insieme alle Forze nazionalpopolari si presenterà in piazza in modo pacifico e risoluto, per dire no allo Ius soli, no a ong business - ha scritto il coordinatore regionale Salvatore Ferrara - il razzismo di cui si fa portavoce il PD è solo quello contro il Popolo italiano».

Salvini: «Il razzista è un idiota»

Nel frattempo, sull’irruzione del 28 novembre a Como sono arrivati vari commenti politici. Tra questi, quello di Matteo Salvini, intervistato da Agorà, su RaiTre: «La violenza di qualunque colore va condannata. E io sono spesso vittima di violenza della cosiddetta sinistra, e mi piacerebbe che ci fosse altrettanta attenzione quando ci sono i centri sociali a picchiare, non a leggere i volantini, ma a picchiare leghisti e poliziotti. Un razzista è un idiota, uno che si ritiene superiore a qualcun altro ha dei problemi mentali. Io non mi ritengo superiore a nessun altro però pretendo che se do rispetto chi arriva a casa mia porti rispetto. Rispetti la nostra storia, la nostra cultura, la nostra tradizione, il nostro concetto di famiglia».

Minniti: «Non c’è spazio per chi s’impone con la violenza»

Secondo Marco Minniti, ministro degli Interni: «I valori della resistenza e dell’antifascismo sono valori fondativi della nostra democrazia e della nostra repubblica, non dobbiamo mai dimenticarlo. È importante ribadire questo in un momento in cui si vedono immagini che non vorremmo vedere». «Mi sembra sia giusto dire qui che nella nostra democrazia non c’è spazio per coloro che vogliono imporsi con le intimidazioni e con la violenza - ha detto a Genova durante la visita all’Istituto della Resistenza ligure prima della lezione sull’immigrazione alla scuola di politica voluta dal ministro Pinotti -, no non c’è spazio». Qui - ha detto alludendo all’ istituto - c’è il passato, sono le radici del nostro Paese che sono il presente e saranno il futuro del nostro Paese. Questo è l’impegno che anche qui simbolicamente in questo momento intendiamo prendere. Ci sono momenti in cui bisogna dire con chiarezza quali sono le sfide che abbiamo di fronte e quello che bisogna fare».

Fiano: «Non scandalizzatevi soltanto adesso»

Emanuele Fiano, del Pd, ha invece commentato: «Perlomeno, per favore, non scandalizzatevi. Dico a voi, commentatori autorevolissimi di ogni foglio, a voi che avete irriso le nostre denunce e la nostra legge contro l’apologia di fascismo. A voi antifascisti della Domenica, quelli che si scandalizzano quel poco che basta per il bon ton. Per poi continuare nell’indifferenza. Non gridate allo scandalo oggi, dopo l’intrusione a Como di Veneto fronte skinheads, se non lo avete fatto in questi anni, non scrivete editoriali preoccupati se prima avete fatto finta di niente, di fronte al radicamento, alla crescita e al fiorire di movimenti fascisti e nazisti in tutt’Europa». Il vicesegretario del Partito democratico, Maurizio Martina, ha aggiunto: «Io penso che chi oggi assolve gli skinhead per quello che fanno e dicono sia un grosso pericolo per l’Italia. Siamo oltre la soglia di guardia, rischiamo una deriva estremista pericolosa».

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