Milano, 4 dicembre 2017 - 10:42

Salvini e il fotomontaggio come ostaggio delle Br: «Li denuncio»

L’immagine pubblicata su Facebook mostra il segretario della Lega imbavagliato in mano ai terroristi. Lui: «Incredibile, è vera violenza». Fiano: «Dal Pd solidarietà»

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Il commento all’immagine, su Facebook, recita: «Ho un sogno». Il fotomontaggio mostra Matteo Salvini, con un microfono lavalier tipico delle dirette televisive, imbavagliato davanti a un drappo delle Brigate Rosse. Ostaggio dei terroristi. «Incredibile. Questa è vera violenza — ha scritto Matteo Salvini su Facebook —. Non mi fanno paura, mi danno ancora più forza: andiamo a governare!».

Salvini: «Denunceremo l’autore»

Il segretario della Lega specifica che il post è di «Vento ribelle», di domenica 3 dicembre. «Oggi stesso denunceremo l’autore — ha annunciato Salvini — e attendo reazioni scandalizzate come quelle dei giorni scorsi dove è stato detto tutto e il suo contrario su episodi di presunta violenza». E, riferendosi al dibattito aperto sulle fake news, oltre che sulle offese e le minacce che circolano in Rete, ha proseguito: «Sono altrettanto sicuro che di fronte a tante inaccettabili minacce si aprirà anche un serio dibattito sulla violenza vera e non presunta. Ovviamente mi auguro che dopo tante chiacchiere sulle fake news e la violenza su Facebook partano indagini vere e approfondite sull’autore di questo gesto».

Le reazioni

«A nome mio e del Pd rivolgo piena solidarietà a Matteo Salvini per il violento quanto indegno post che è apparso su Facebook. Bavagli e ricordi di un sanguinario passato terroristico sono da condannare con forza» fa sapere in una nota Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Partito Democratico: « Le autorità facciano piena luce su un gesto grave, visto che il web non può e non deve essere terreno di caccia incontrastato per sostenitori di diversi estremismi». «Solidarietà all’amico Matteo Salvini. La violenza è sempre inaccettabile. Il web non può diventare un luogo di odio!» scrive su Twitter Giovanni Toti, presidente della regione Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi. Francesco Pasquali, segretario regionale del Partito liberale del Lazio, pone l’accento su minacce che «non possono cadere nel vuoto» e ricorda come «nel nostro Paese la militanza politica ha avuto spesso un facile sodalizio con la violenza criminale. E le lapidi con i nomi di uomini caduti nei vigliacchi attentati delle Br sono lì a ricordarcelo. Nella speranza che quei tempi appartengano al nostro passato la politica deve sempre tenere la guardia alta».

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