16 dicembre 2017 - 12:16

Pesaro, millennial di Renzi picchia l’arbitro: scatta la maxisqualifica

Gianluca Vichi, uno dei 20 giovani che Matteo Renzi ha voluto inserire nella direzione nazionale del partito, si è preso una squalifica di due anni per una ginocchiata

Gianluca Vichi Gianluca Vichi
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Due anni di squalifica e 500 euro di multa. La carriera politica di Gianluca Vichi probabilmente gli riserverà grandi soddisfazioni, ma quella calcistica per il momento ha subito un brusco stop. Il 21enne dirigente del Pd, uno dei 20 millenials che il segretario Matteo Renzi ha voluto inserire nella direzione nazionale dem, è stato protagonista di uno spiacevole episodio su un campo di calcio che gli è costato carissimo. Nei giorni scorsi, ha raccontato «Il resto del Carlino», mentre seguiva una partita di calcio giovanile della società di cui è dirigente in provincia di Pesaro ha letteralmente perso la testa dopo che l’arbitro ha negato un rigore ai suoi. Non ci ha visto più, Vichi, si è precipitato sul terreno di gioco è ha sferrato una ginocchiata all’addome al malcapitato direttore di gara. Sul quotidiano, il giovane dirigente ha cercato di scusarsi in maniera non del tutto convincente: «Mi dispiace, anche se a dire il vero non ho colpito l’arbitro con un calcio alla pancia, ma con una ginocchiata alle costole. Riconosco di avere sbagliato e chiedo scusa a tutti, compreso il partito». Naturalmente, la disavventura sportiva non poteva non provocare reazioni anche sul fronte politico. Sia da parte degli avversari che all’interno dello stesso Pd dove qualcuno si è spinto a chiedere le dimissioni di Vichi dalla direzione nazionale e comunque un ridimensionamento di un dirigente che, seppur in un altro ambito, ha mostrato di non possedere un grande autocontrollo.

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