16 dicembre 2017 - 22:08

Il sindaco ribelle: M5S rigido
Mi candido per la terza volta

«Mi è sempre stato riconosciuto di aver compiuto un ottimo lavoro. Ho spiegato ai vertici che, per il bene della città, serve continuità»

Fabio Fucci (Ansa) Fabio Fucci (Ansa)
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Ne parlava da un po’, il Cinque Stelle sindaco di Pomezia, Fabio Fucci; e adesso
lo ha annunciato ufficialmente: in primavera si candiderà di nuovo per lo stesso incarico; ma con una propria lista, visto che il suo partito non consente di superare il limite di due mandati politici. «Mi è sempre stato riconosciuto di aver compiuto un ottimo lavoro. Ho spiegato ai vertici che, per il bene della città, serve continuità. Ma mi sono scontrato con un’interpretazione rigida del regolamento: perché due mandati equivalgono a dieci anni; mentre il mio primo, da consigliere comunale, è durato poco più di un anno».

Con chi ha avuto contatti?
«Una nostra delegazione è andata da Casaleggio; e pochi giorni fa ho fatto l’ultimo tentativo alla Camera, con Alfonso Bonafede, che si occupa dei Comuni».

Risposta: il regolamento.
«La cosa più amara di questo periodo è l’ipocrisia di fondo che c’è in questo rifiuto. Mi si dice “no perché da noi non si può vivere di politica”; però poi mi vengono offerti incarichi di nomina: assessore, persino capo di gabinetto di un importante ente pubblico».

Quale ente?
«Preferisco non dirlo. Ma inseguire gli incarichi di nomina, quello sì significherebbe vivere di politica».

Vorrebbe eliminare il principio dei due mandati?
«Il principio è giusto. Ma vorrei modificare una regola che era nata per i parlamentari e che scricchiola. Se il M5S vuole compiere un salto di qualità, deve comprendere che siamo passati da essere una forza locale del 3% scarso a essere primi nel Paese e con la pretesa di governare. La rigidità burocratica va limata in nome della realtà».

Il Movimento Cinque Stelle è cresciuto su enunciati come quello.
«Sono giusti nella loro quasi totalità. Però oggi il panorama è cambiato».

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