20 dicembre 2017 - 13:51

Chi è Carrai, così sul caso Etruria rispunta il mediatore renziano

L'imprenditore fiorentino guida gli aeroporti toscani, ma con le sue aziende investe dall'immobiliare alla cybersecurity. L'ex premier lo voleva consulente a Palazzo Chigi

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Gracile, riservato, misterioso, una moglie e due figli. Marco Carrai, 42 anni, è da sempre il migliore amico di Matteo Renzi, pure suo testimone di nozze. Detto appunto «Marchino» per la corporatura esile, Carrai è un imprenditore che opera su più fronti: dagli investimenti immobiliari alla cybersecurity, settore in cui ha investito molte risorse triangolando anche con Israele, dove ha contatti importanti, compreso il premier Benjamin Netanyahu.

Tante poltrone, forti fatturati

Carrai ha casa a Firenze, ma i fatturati delle sue società, tra successi e qualche scivolone, lievitano tra Milano, Stati Uniti e Medio Oriente. «Marchino» durante il governo Renzi è stato ad un passo dall’essere nominato a capo del team di Palazzo Chigi per la sicurezza digitale del Paese. Nel capoluogo toscano è anche presidente di Toscana aeroporti, società che gestisce gli scali di Pisa e Firenze: il secondo, dopo venti anni di scontri politici, ha appena incassato dal governo il via libera per realizzare una nuova pista, che porterà a quasi 5 milioni di passeggeri l'anno, il doppio di quelli attuali. E per riuscirci ci sono pure in ballo 100 milioni di euro di finanziamenti statali. Più volte finito sotto i riflettori per la sua fitta rete di relazioni ed intrighi, il vero pallino di «Marchino» sono da sempre le banche. È in questo ambiente, pur non avendo titoli istituzionali, che l'imprenditore fedelissimo di Renzi si è costruito una credibilità, a tal punto da vestire, dietro le quinte e in più occasioni, i panni del «lobbista». Così come dimostra la mail inviata a Ghizzoni («Marco è un mio amico», da detto il banchiere in Commissione, per sollecitare una risposta da parte di Unicredit rispetto alla richiesta di acquistare Etruria.

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