26 dicembre 2017 - 22:57

Elezioni, Gentiloni traghettatore verso le nuove Camere

Il ruolo chiave del premier nel passaggio dopo lo scioglimento del Parlamento e nella campagna elettorale

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Sono probabilmente le ultime ore della legislatura e Paolo Gentiloni si prepara a diventare uno dei protagonisti dell’imminente campagna elettorale. Pochi, probabilmente, se lo sarebbero aspettati quando è salito a Palazzo Chigi per rimpiazzare Matteo Renzi dopo lo scacco referendario, ma il governo ha retto ai colpi, pur tra enormi difficoltà, e alla fine i sondaggi lo premiano. Per questo, Gentiloni avrà un ruolo chiave nella campagna. E non è escluso che, vista la sua popolarità anche tra gli elettori di Forza Italia (secondo gli ultimi sondaggi) non si prepari per lui un ruolo «istituzionale» di premier di un esecutivo di emergenza o di solidarietà nazionale, in caso di impasse.

Elezioni, parte il countdownGiovedì lo scioglimento delle Camere
Il bilancio di Gentiloni

Giovedì, alla conferenza stampa di fine anno, potrebbe arrivare la notizia dello scioglimento delle Camere. Ma certezze non ce ne sono e, anzi, nelle ultime ore si è sparsa la voce di un possibile prolungamento della legislatura a gennaio. Le Camere sono convocate ufficialmente per il 9 gennaio. E resta la macchia di uno ius soli varato solo dalla Camera e affossato la scorsa settimana, per mancanza del numero legale, in Senato. Ma è molto improbabile un nuovo tentativo e riprovarci, magari con la fiducia, sarebbe un azzardo: in caso di insuccesso, Gentiloni dovrebbe dimettersi. E il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo vorrebbe in sella, perché vorrebbe un cuscinetto di salvaguardia anche nel caso non improbabile di uno stallo nella prossima legislatura.

L’ex esponente della Margherita finora ha assorbito i colpi e garantito gli equilibri della maggioranza, riuscendo a mantenere un buon rapporto con Matteo Renzi. Comunque vada, il Pd ha intenzione di utilizzare a fini elettorali il credito acquisito da Gentiloni in questi mesi, sicuramente superiore rispetto ai favori di un Pd in caduta libera. Ma difficilmente il premier avrà un ruolo attivo: il premier non è uomo da comizi o da bagni di folla e le prospettive potenziali suggeriscono di assecondare il carattere conciliatorio. A Renzi, come spiega Michele Anzaldi, resterà il ruolo di panzer: «Perché è l’unico che ha il fisico per quel ruolo e il coraggio di scontentare le caste. Da quando si è allontanato — vedi il caso delle auto blu e del tetto agli stipendi — non tutto è andato come doveva».

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