27 dicembre 2017 - 14:57

Ius soli, appello della minoranza Pd: legislatura più lunga per votare la legge

Dopo la lettera al Capo dello Stato del movimento «Italiani senza cittadinanza, la mobilitazione di alcuni senatori Pd. Manconi: «Servono due settimane»

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Lo Ius Soli prima dello scioglimento delle Camere. Appello al Presidente della Repubblica Mattarella dalla minoranza Pd al Capo dello Stato per un rinvio della fine della legislatura per consentire di approvare la nuova legge di cittadinanza, su cui lo scorso 23 dicembre è mancato il aula al Senato il numero legale. Ma le minoranze si oppongono duramente.

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L’intervento di Cuperlo

Dopo la lettera aperta del Movimento «Italiani senza cittadinanza» al Capo dello Stato per allungare i tempi della legislatura (appello rimasto senza risposta), è Gianni Cuperlo - esponente di spicco della minoranza Pd - a rivolgersi a Mattarella perché vi sia un prolungamento della legislatura e si possa dare un’altra chance allo Ius soli. «Non può e non deve finire così - sostiene Cuperlo - con una conclusione che mortifica le ragioni del diritto e della democrazia. Quegli scranni vuoti al Senato nell’ultimo giorno utile, la fuga dei senatori 5 Stelle, quel brindisi leghista, il dispiacere profondo per quelle assenze di parlamentari del Pd, sono una immagine da cancellare. Per la loro sensibilità a questa battaglia io dico che adesso è il momento giusto perché il capo del governo e il segretario del Partito Democratico chiedano al presidente Mattarella di prolungare la legislatura di pochi giorni».

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La sollecitazione di Manconi (Pd)

A Radio Anch’io interviene il senatore Manconi, presidente Pd della commissione diritti umani. «Ma chi l’ha detto, che si debba votare il 4 marzo? Il Presidente Sergio Mattarella, non si è ancora pronunciato. È a lui che mi rivolgo, con il massimo rispetto ma anche con la fiducia che si deve a un galantuomo del quale è nota la rettitudine intellettuale e la sensibilità sociale» ha detto chiedendo al capo dello Stato di «prolungare la legislatura di due settimane per consentire al Parlamento di discutere e approvare la legge sullo ius soli. Il presidente del Senato Grasso, dopo lo stop del 23 dicembre, aveva calendarizzato la discussione per il prossimo 9 gennaio.

Il no delle opposizioni

Subito si è aperto un vivace dibattito, con interventi su tutti i fronti. Le opposizioni non sono disponibili. M5s tace da giorni mentre la Lega con Roberto Calderoli invita a non tirare per la giacchetta il presidente della Repubblica: «La legislatura non può durare un giorno in più dopo aver avuto tre governi abusivi e contro questo abusivismo il voto è l’unica ricetta possibile. Il Pd e la sinistra hanno avuto due anni e mezzo per approvare lo Ius soli ed è bastata l’opposizione del sottoscritto, da solo in commissione e con solo 12 senatori in Aula, per fermare questa legge. Adesso basta, la smettano di fare campagna elettorale su argomenti di questa portata. Mattarella non ascolti chi da sinistra lo tira per la giacchetta. Anche perché - osserva ancora l’esponente della Lega - se il governo dovesse chiedere la fiducia sullo Ius soli verrebbe sfiduciato, ma se non dovesse chiederla e dovessero votare i miei 50mila emendamenti si arriverebbe tranquillamente alla 19esima legislatura ovvero al giorno del mai...». Per Forza Italia è Deborah Bergamini che interviene e a Mattarella chiede invece di andare al più presto alle urne. «Auguri alla nostra Costituzione che compie 70 anni. È curioso osservare che quella sinistra che per anni si è presentata ai cittadini come unica paladina della Carta, oggi rivolga appelli al Colle per far approvare una legge che il popolo sovrano non vuole. Il nostro auspicio è che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, faccia decidere agli elettori italiani se sono dalla parte di chi dice Sì allo ius soli o di chi, come noi di Forza Italia e di centrodestra, dice un chiaro e netto no».

Le critiche di LeU

Non si illude il deputato Mdp-Leu Alfredo D’Attorre che su Facebook scrive: «Per la terza volta da quando ha assunto l’incarico, il presidente del Consiglio Gentiloni si appresta a venir meno alla parola data su una questione di grande rilevanza». D’Attorre sottolinea che sullo Ius soli «Gentiloni, dopo l’ennesimo rinvio nell’estate scorsa, aveva assicurato a più riprese l’impegno diretto del governo per giungere all’approvazione `entro l’autunno´. Se nella conferenza stampa di fine anno - osserva - Gentiloni si limiterà a ripetere la tiritera che non ci sono i numeri in Parlamento, sarà la conferma che per lui, come per il gruppo dirigente del Pd, la convenienza personale ed elettorale conta di più dei principi e del rispetto degli impegni assunti. Ammesso davvero che i numeri non ci siano, per il governo sarebbe molto più dignitoso chiudere la sua esperienza con una sconfitta su una questione di principio, piuttosto che certificare la sua ignavia con questo epilogo inglorioso».

Le firme di Fratelli d’Italia

«Fratelli d’Italia ha consegnato al Presidente Mattarella 100mila firme per dire `no ius soli´, legge con la quale il Pd e la sinistra vorrebbero rendere automatica la cittadinanza per gli immigrati. Siamo certi che il Capo dello Stato non lascerà inascoltata la richiesta di centinaia di migliaia di italiani: la cittadinanza non si regala». È quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

L’invito dei Radicali

Igor Boni della Direzione nazionale di Radicali Italiani invita i cittadini a inviare a Sergio Mattarella, tramite la pagina facebook del Presidente della Repubblica (https://www.facebook.com/pg/presidentemattarella/posts/?ref=page_internal) il seguente messaggio che chiede di non sciogliere le Camere per consentire il voto sullo Ius Soli. Messaggi analoghi sono già stati inviati da numerosi dirigenti radicali. «Egregio Presidente, Le chiedo di rinviare lo scioglimento delle Camere fino alla discussione e al voto della legge sullo Ius Soli - scrive - Credo che i Senatori debbano dire ciò che pensano senza fuggire dalle loro responsabilità, guardando in faccia gli 800.000 ragazzi che nei fatti sono già cittadini italiani senza esserlo veramente, con pieni doveri e diritti. Spero possa ascoltare questo invito che darebbe la possibilità di far approvar dall’Italia questa riforma di civiltà e di umanità. Sono sufficienti poche settimane di tempo».

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