Milano, 11 novembre 2017 - 11:27

Indagine sulla madre e sul padre di Renzi per il fallimento di una vecchia società

Lo riporta il quotidiano La Verità. La vicenda riguarda il crac della cooperativa fiorentina Delivery service Italia, fallita nel 2015. Nel fascicolo risulta indagato anche il consigliere delegato di Eventi 6, Roberto Bargilli, l’ex autista del camper di Renzi durante la campagna per le primarie

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Indagati dalla Procura di Firenze i genitori dell’ex premier Matteo Renzi: Laura Bovoli e Tiziano Renzi sono stati iscritti nel registro degli indagati, secondo quanto riporta oggi La Verità, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, il 6 ottobre scorso, in coincidenza con la visita della Guardia di Finanza nell’azienda di famiglia, la Eventi 6. Le contestazioni sono legate però non alla società attualmente posseduta dai Renzi e neanche alla vecchia società Chill Post, su cui c'erano stati sospetti di bancarotta fraudolenta (poi archiviati), ma ad una terza società, la Delivery Service Italia, fallita nel 2015. «Non abbiamo ricevuto alcun avviso di garanzia ma la sola richiesta di informazioni e documenti in merito al fallimento di una terza società che i signori Renzi hanno già presentato», dice l'avvocato Federico Bagattini, che difende gli interessi dei coniugi Renzi.

L'ipotesi

«I nomi del padre e della madre dell’ex premier – si legge invece nell’articolo – sono stati secretati dalla Procura di Firenze. Le contestazioni sono legate al crac della cooperativa fiorentina Delivery service Italia, fallita nel 2015. L’ipotesi investigativa è che a tirare le fila dell’azienda dissestata ma anche di altre società collegate e perquisite, come la Europe service e la Marmodiv srl, ci fosse la Eventi 6 che ha come presidente e rappresentante dell’impresa (con la figlia Matilde) Laura Bovoli ed è proprietà delle donne di casa Renzi (Laura 8%, Matilde 56% e l’altra figlia Benedetta 36%). Nel fascicolo risulta indagato anche il consigliere delegato di Eventi 6, Roberto Bargilli, l’ex autista del camper di Renzi durante la campagna per le primarie».

La vicenda

La famiglia Renzi era già stata coinvolta in un’indagine sulla bancarotta della Chil promozioni: la società, tre anni dopo la vendita, avvenuta nel 2010, aveva fatto bancarotta con debiti che arrivano a circa un milione e 300mila euro. E la Procura aveva cercato di capire se si poteva configurare una bancarotta fraudolenta. Anche se nel 2007 i Renzi avevano fondato la nuova società Eventi 6, Laura Bovoli e le due figlie possedevano infatti la totalità del capitale sociale della Chill Post fino alla metà del 2009: poi vendettero le quote a Tiziano Renzi, che, prima di dichiarare il fallimento della sua società, l’avrebbe spogliata del ramo sano cedendo i beni disponibili alla Eventi 6, di proprietà della moglie. A insospettire i pm fu il prezzo di vendita da marito a moglie, che sarebbe stato di poco più di 3000 euro. Poi però la vicenda è stata archiviata perché secondo Renzi negli anni in cui era amministratore avrebbe gestito correttamente la società madre e non avrebbe contribuito al fallimento.

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