Milano, 13 novembre 2017 - 17:31

CasaPound, Di Stefano segretario e candidato premier

Il programma di Cpi «punta al ripristino della sovranità nazionale e al sostegno alle imprese e alle famiglie italiane». In economia, fuori dall’euro

Simone Di Stefano (Ansa) Simone Di Stefano (Ansa)
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Simone Di Stefano, attuale vicepresidente, diventa segretario di CasaPound Italia (Cpi). La nomina è stata decisa dal presidente del movimento di estrema destra Gianluca Iannone, si legge in un comunicato. Di Stefano, 41 anni, per diversi anni numero due di Cpi insieme ad Andrea Antonini, sarà anche il candidato premier alle elezioni politiche. Lo era già stato nel 2013, così come candidato a governatore del Lazio nello stesso anno. «Siamo stanchi di processi e infamie - afferma Di Stefano nella nota - CasaPound è nata per fare politica ed è questo che continueremo a fare a dispetto ci quanti ci vorrebbero mettere all’angolo».

Nuova moneta italiana

Di Stefano, protagonista di recente di confronti pubblici con alcuni volti noti del giornalismo tv come Enrico Mentana, ampiamente pubblicizzati da Cpi con manifesti e post su Fb, ha tenuto giorni addietro una conferenza stampa sui fatti di Ostia, dove CasaPound ha preso oltre il 9% con due liste collegate e l’endorsement di Roberto Spada. Il programma di Cpi «punta al ripristino della sovranità nazionale e al sostegno alle imprese e alle famiglie italiane», dice il neo segretario. In economia, uscita dall’euro e dall’Ue e l’introduzione di una nuova moneta sovrana italiana; la nazionalizzazione di Banca d’Italia e Cassa depositi e prestiti e la separazione netta fra banche commerciali e di investimento; la creazione di una capogruppo pubblica sul modello dell’Istituto per la ricostruzione industriale (Iri, creato nel 1933 e chiuso nel 2000, ndr) con il compito di salvare o sviluppare aziende e settori industriali di interesse strategico nazionale.

Mutuo sociale

«CasaPound - dice tra l’altro Di Stefano - vuole inoltre il blocco dell’immigrazione clandestina, accompagnato da un intervento di pacificazione e stabilizzazione in Libia; parametri stringenti per l’immigrazione regolare; il no allo ius soli introdotto in Costituzione e la revoca della cittadinanza per chi si rende colpevole di reati gravissimi (terrorismo, omicidio, stupro). Infine, in Parlamento vogliamo portare la nostra battaglia per il Reddito nazionale di natalità, ovvero 500 euro mensili da 0 a 16 anni per ogni figlio italiano nato da un genitore a sua volta nato italiano, e per il mutuo sociale, da erogare alle coppie non proprietarie e ai genitori separati che lo chiedano, con l’acquisto dell’immobile da parte della banca e la possibilità per la coppia di riscattarlo mensilmente con un quinto delle entrate familiari».

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