Milano, 13 novembre 2017 - 15:59

Renzi alla Direzione Pd: «Obiettivo unitario. E nessun veto a Mdp». Ma Bersani: «Fatti, non parole»

«Noi siamo col treno nel Paese, il Pd è lì e a chi dice cancelliamo il passato per ragionare del futuro, dico che dobbiamo rivendicare con forza quello che abbiamo fatto». «No preclusione a Mdp». Bersani: «Ci vogliono fatti, no chiacchiere»

Matteo Renzi arriva alla direzione nazionale del Pd (Ansa) Matteo Renzi arriva alla direzione nazionale del Pd (Ansa)
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«Vorrei essere il più chiaro possibile, noi siamo alle porte della campagna elettorale, punto. Significa che lo sforzo unitario che ci si chiede all’esterno deve essere praticato anche all’interno, a partire da me». Lo ha detto il segretario Pd Matteo Renzi aprendo la direzione nazionale del partito. «A chi dice cancelliamo il passato e parliamo soltanto di futuro, dico che dobbiamo rivendicare con forza quello che abbiamo fatto». «Chi si esercita in abiure - ha aggiunto - non si ricorda come stava il Paese tre anni fa». Al termine della giornata, la relazione è stata votata: nessun voto contrario e 14 astensioni dell’area di Orlando.

«Noi faccia dolente e chi ha perso si presenta come vincitore»

Renzi, nel corso della relazione, ha anche detto: «Con la coalizione che faremo, anche se non fosse la più ampia come io auspico, noi siamo già oggi avanti agli altri». «Noi siamo col treno nel Paese, il Pd è lì e a chi dice cancelliamo il passato per ragionare del futuro, dico che dobbiamo rivendicare con forza quello che abbiamo fatto. Certo ci sono stati limiti e difficoltà ma in questi anni si è prodotto un miglioramento del Paese. Abbiamo recuperato il gap, abbiamo rimesso in moto il Paese e abbiamo tanto da fare. Ma chi si esercita in richieste di abiura di quanto fatto, non si rende conto di dove eravamo tre anni fa», ha continuato il segretario del Pd. «C’è un effetto al nostro interno di natura psicologica: dopo le elezioni, noi abbiamo la faccia dolente e chi ha perso si presenta come vincitore. È una situazione comica. E invece il nostro obiettivo alle prossime elezioni è essere il primo gruppo parlamentare della prossima legislatura. Lo siamo già adesso nei sondaggi, anche in quelli che ci vedono in maggiore difficoltà».

«Il futuro lo scriveremo o noi o la destra, il M5S sovrastimato»

«Sulla rivendicazione del passato non faremo alcun passo indietro. Ovviamente la sfida è il futuro e il futuro è una pagina totalmente bianca da scrivere e o la scriviamo noi o la destra e noi dovremo deciderci se essere capaci di continuare una storia di progresso o tornare ad una storia che sembrava chiusa sei anni fa. Certo c’è anche M5s ma è ampiamente sovrastimato nei sondaggi e poi con questa legge elettorale o riesci nei collegi a stare sopra il 30 o sei difficilmente competitivo».

«No preclusione con Mdp»

«Il nostro riferimento, per una coalizione, è tutta l’area a sinistra: radicali, Verdi, e Campo Progressista di Pisapia. Sia chiaro che non abbiamo nessuna preclusione nel confrontarci con Mdp, perché noi abbiamo senso della responsabilità». «Anche con le persone da cui siamo stati divisi da discussioni e polemiche c’è più sintonia che con gli avversari storici, non solo perché governiamo insieme in 14 regioni ma perché molte cose fatte le abbiamo fatte insieme. Non sarà il Pd a mettere veti o paletti alla coalizione più ampia possibile, forse abbiamo opinioni diverse sulla buona scuola ma non sulla necessità del tempo pieno anche al sud come al nord». «Chi vorrà rompere lo dovrà fare in modo trasparente e chiaro perché da noi non troverà alcuna sponda». Quanto ai centristi: «Dobbiamo tenere fronte aperto con l’ala moderata e centrista. Non devono essere risucchiati da Berlusconi. Come l’area dei Verdi, dei socialisti, dell’Italia dei valori. E in primis con Pisapia».

«Il Jobs act ha funzionato, assurde critiche a politiche migratorie»

«Il jobs act ha prodotto quasi 980 mila posti di lavoro, il tempo indeterminato è stato certo più forte all’inizio con la decontribuzione, gli incentivi hanno funzionato. Pronti a ragionare su come combattere per meno precarietà e più lavoro a tempo indeterminato» ma senza rinnegare quanto fatto. Così Matteo Renzi giudicando anche «assurda la critica» alla politica migratoria: «Emerge con forza il calo degli sbarchi, 50 mila in meno rispetto a scorso anno poi sappiamo che c’è grande scommessa su Libia e Africa».

«Ius soli? Cercheremo di farlo»

«Dobbiamo togliere dal campo» del dibattito sulle coalizioni «il tema dei diritti. Non è che facciamo lo ius soli per fare l’accordo con Mdp. Lo facciamo perché un diritto è un diritto, senza scambiarlo in un accordo di coalizione. Cercheremo di farlo, senza creare alcuna difficoltà alla chiusura ordinata della legislatura, rispettando ciò che il governo e la coalizione vorranno fare, non pensiamo siano temi su cui fare l’accordo». Lo dice, a quanto si apprende, Matteo Renzi in direzione Pd.

«Proporremo di ridurre le asse, a partire dall’Irpef»

«La pagina bianca per il futuro non è discutere se 80 euro sì o 80 euro no - nessuno lo fa, anche perché siamo in campagna elettorale - ma sapere che ci saranno tre proposte in campo: una flat tax a destra, e una misura di assistenzialismo a sinistra, o la nostra nuova proposta di riduzione delle tasse che deve partire dall’Irpef. O qualcuno vuole mettere in discussione la battaglia per la flessibilità fatta in Europa?». «Si può fare di più e meglio, facciamolo insieme», sottolinea Renzi. «Se qualcuno pensa che centrodestra e centrosinistra siano uguali faccia quel che crede, noi pensiamo ci sia una differenza di valori e di ideali. Ma non consentiremo a nessun altro di pensare di farci cambiare idea su un Paese che quando lo abbiamo preso era al meno 2 per cento di pil: il nostro impegno ha portato a una crescita», conclude.

Bersani: «Ci vogliono fatti, le chiacchiere stanno a zero»

Una maggiore sintonia possibile fra il Pd ed Mdp? Pier Luigi Bersani, a Catanzaro per inaugurare una sede del suo nuovo partito, risponde ai cronisti in merito alle dichiarazioni di Matteo Renzi alla direzione nazionale del Pd. «Non lo so, bisogna vedere cosa dice sul resto - dice - perché lui si preoccupa sempre di rivendicare quello che s’è fatto. Purtroppo c’è qualche milione di elettori che non è d’accordo. Non è Bersani o Speranza, sono gli elettori che non sono d’accordo; che hanno un giudizio critico su tante cose che si sono fatte e che vedono che a dispetto delle affermazioni che siamo usciti dalla crisi, abbiamo dei problemi, a cominciare da quello del lavoro. E quindi staremo a vedere, seguiamo il resto della discussione. Basta che si sappia - ammonisce - che le chiacchiere stanno a zero, ci vogliono dei fatti». «Non voglio dare giudizi senza avere ascoltato, ma quando uno rivendica ...». «Proprio non riesco a sentire - ha aggiunto Bersani - che il jobs act è stato un successo, ma non perché lo pensa Bersani, non lo pensano milioni di italiani. Tutti i giovani pensano che non sia stato un successo. Non so come dirlo..».

Orlando: «Siamo in un vicolo cieco, la coalizione non c’è»

Andrea Orlando, che guida la minoranza Pd, ha commentato le parole di Renzi: «La verità non ci autorizza a nessun tipo di rimozione» e allora va detto «che in Sicilia si è determinata per la prima volta un fenomeno di voto utile che non premia il Pd. È un rischio, che in assenza di una proposta politica strutturata, anche livello nazionale si può determinare». «In questo momento noi siamo in un vicolo cieco. Perché abbiamo approvato una legge che prevede le coalizioni e al momento le coalizioni non ce le abbiamo», aggiunge.

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