Milano, 21 novembre 2017 - 07:47

Di Battista non si ricandida. A Grillo: mio figlio mi ha cambiato la vita. Il sogno dei militanti: staffetta con Di Maio

La scelta di uno dei volti più noti del Movimento: «Non mi ricandido, ho deciso di scrivere libri e di fare il papà». I militanti: «Ripensaci». Possibile un ritorno in futuro per una «staffetta» con Di Maio

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MILANO — Quando attraversa spedito Piazza Belgioioso a Milano venerdì scorso, prima di entrare al summit con i vertici del Movimento, Alessandro Di Battista ha il suo futuro ben chiaro, delineato in mente: è tranquillo, sereno. Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Luigi Di Maio e gli altri partecipanti al vertice sono a conoscenza della decisione di abbandonare — «per adesso» come dice nel suo annuncio su Facebook — il Parlamento.

I tempi

La tempistica è già stabilita: i leader e Di Battista ragionano insieme sulle ripercussioni che potrà avere la sua scelta tra i militanti e cercano di stabilire che prospettiva dare a una decisione che definiscono «molto personale e ponderata». Sono mesi, infatti, che Di Battista ragiona sulla scelta di candidarsi o meno: un pensiero che sboccia quasi in contemporanea alla notizia della sua paternità, fondamentale tra le motivazioni del distacco dal Parlamento. Le prime voci di un eventuale abbandono si diffondono a giugno, ma è solo a settembre - proprio in parallelo con la nascita del figlio Andrea - che il deputato comunica al Movimento la sua decisione. «Nulla di sorprendente, continuerà a far parte del nostro mondo», spiegano i pentastellati. E assicurano: «Già dopo la prossima estate lo coinvolgeremo in qualche progetto».

Nel Movimento

Perché il legame tra Di Battista e i Cinque Stelle rimane forte e probabilmente - nonostante la volontà di non ricandidarsi - «Dibba» (come viene chiamato nel Movimento) continuerà a essere il volto, uno dei frontman pentastellati. Lui, il pilastro dei Cinque Stelle per le piazze e la tv, tornerà al suo «primo amore», si rifugerà nella scrittura: dopo il successo di «A testa in su» e la prossima uscita di un secondo saggio sempre per Rizzoli («Meglio liberi», in uscita giovedì e in cui motiva la sua decisione), pare il deputato abbia in programma altri libri (le indiscrezioni parlano anche di un contratto già firmato). La strada però per un suo ritorno in Parlamento è tutt’ altro che chiusa.

L’ipotetica «staffetta»

Su Facebook i militanti già immaginano un secondo mandato e una ipotetica «staffetta» con Di Maio alla guida del Movimento. Fantapolitica per ora. Intanto proprio il capo politico dei Cinque Stelle commenta sui social network l’ addio ai Palazzi: «Migliaia di attivisti fanno politica pur non essendo né candidati né eletti, Alessandro sarà il primo attivista d’ Italia». Il candidato premier pentastallato poi assicura che Di Battista «sarà assieme a noi, pancia a terra, fino a marzo per raggiungere il nostro obiettivo comune».

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La narrazione

I nuovi equilibri

L’ addio «temporaneo» di Dibba potrebbe però creare nuovi equilibri nei gruppi Cinque Stelle di Camera e Senato, gruppi che - sondaggi alla mano - sono destinati a crescere sensibilmente come composizione. Secondo stime non confermate, il 10% circa dei parlamentari uscenti sarebbe propenso - per motivi di diversa natura - a non tentare un secondo mandato e Di Battista, dopo aver sdoganato i salotti della tv, sembra destinato a fare da apripista anche in questo senso ai pentastellati.

La reazione di Grillo

Grillo, anche lui reduce da un «passo di lato» per motivi personali - assicurano i Cinque Stelle - sembra aver compreso e accettato la scelta di quello che ha designato come il suo erede come frontman. «Alessandro ha la mia massima stima», avrebbe detto il garante. «Ovviamente siamo consapevoli del vuoto che lascia - dicono nel Movimento - ma siamo altrettanto convinti che questa sia solo una parentesi e il prossimo capitolo sia tutto da scrivere». E proprio per smorzare i toni dell’ addio ai palazzi della politica, quasi a voler rimarcare il suo legame con il mondo pentastellato, ieri sera il deputato romano - dopo la diretta Facebook - ha deciso di cenare con un gruppo di Cinque Stelle a lui vicino. Un modo informale per ribadire la propria appartenenza al Movimento, al suo essere parte della squadra. «Dibba sarà uno dei tre tenori della nostra campagna elettorale insieme a Di Maio e Grillo», sottolineano ancora i Cinque Stelle, come a voler esorcizzare il distacco e a stare concentrati sulla campagna elettorale.

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