Milano, 25 novembre 2017 - 09:36

Il Nyt: rischio fake news
E parla di M5S e Russia

Il quotidiano americano indica nell’Italia il prossimo bersaglio di una campagna di false notizie per influenzare il voto. Voci sulla costituzione di una task force

La sede del New York Times La sede del New York Times
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Facebook starebbe creando una task force per cercare di arginare il dilagare di fake news che, dopo aver influenzato il referendum britannico sulla Brexit e le elezioni presidenziali americane, ora rischiano di condizionare anche le elezioni politiche italiane della prossima primavera. A giudicare da vari episodi denunciati nei giorni scorsi, le avvisaglie anche per l’Italia sono minacciose. Cosa che ha indotto il governo Gentiloni e il segretario del Pd Matteo Renzi a chiedere l’intervento di Facebook.

Data al New York Times da una fonte anonima del governo italiano, la notizia della creazione di una task force non è stata confermata ufficialmente dall’azienda californiana, ma è verosimile, visto il tempestivo intervento del social network per bloccare la galassia di siti fake dei Colono e l’impegno preso dallo stesso Mark Zuckerberg: impedire che i manipolatori della politica continuino a scorazzare liberamente per interferire nei processi elettorali. Interferenze che magari hanno una regia straniera, come è accaduto nel caso dell’offensiva del 2016 contro Hillary Clinton. E anche stavolta, come allora, i sospetti cadono sulla Russia. Lo stesso Renzi sospetta l’intervento di una «mano» russa sulla base delle indagini compiute da una società di cybersecurity incaricata dal Partito democratico di studiare la situazione, la Ghost Data. L’ex premier, però, fin qui non ha formulato accuse esplicite. Secondo il quotidiano, che ha avuto accesso allo studio della società di sorveglianza informatica, alcuni attacchi sarebbero venuti da un sito fiancheggiatore dei 5 Stelle e che ha gli stessi codici Google di un sito della Lega di Matteo Salvini (codici usati per tracciare la pubblicità). La Lega ha ammesso la circostanza, ma ha negato «giochi di sponda» con il M5S, spiegando che un ex collaboratore del sito della Lega che poi si è messo in proprio ha riusato quei codici. Ma uno studio dell’Atlantic Council di Washington sottolinea che, pur nella loro diversità, Lega e M5S condividono una linea anti establishment, contro gli immigrati e pro Russia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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