Milano, 30 novembre 2017 - 14:58

Blitz dei naziskin, è scontro. Renzi: «Va condannato». Meloni: «Ridicolo»

Quattro denunciati per violenza privata. Il segretario Pd invita a prendere le distanze dalla «violenza fascistoide». Ma la leader di Fdi: «È intimidazione, non violenza. La violenza l'abbiamo vista dai centri sociali»

shadow

Il giorno dopo l’irruzione di un gruppo di naziskin veneti a Como in un centro pro migranti, la polemica anima i leader politici. E mentre si apprende che quattro appartenenti al Veneto Fronte Skinheads sono stati denunciati per «violenza privata», il segretario del Pd ha condannato il gesto: «È uno scandalo e una vergogna», ha detto Matteo Renzi, chiedendo «a tutte le forze politiche di essere unanimi nel condannare ogni tipo violenza di impianto fascistoide». «Rivolgo un appello - ha aggiunto - perché su questi temi non ci siano divisioni. Il Pd è molto preoccupato, anche per alcune considerazioni che sono state fatte in queste ore. C’è un atteggiamento quasi timido nel condannare gesti che sono di violenza e che vanno totalmente condannati da tutte le parti politiche». Renzi ha poi ribadito il suo pensiero in un Tweet: «Qualsiasi gesto di violenza va condannato senza se e senza ma».

«Mussolini grande statista»

Il capo del movimento di estrema destra responsabile dell'irruzione, Giordano Caracino, intervistato da «La Zanzara» su Radio 24, ha affermato: «Non era un incontro segreto, ma pubblico. E non c'è stata alcuna violenza. Lo rifaremo. Le denunce? Ce ne possono fare anche diecimila, non cambieremo di una virgola». Sollecitato dai conduttori del programma, ha poi risposto: «Hitler? Ha fatto cose positive per la Germania»; «Mussolini grande statista, purtroppo ha perso la guerra»; «Sei milioni di ebrei morti? Ho dei dubbi, la storia andrebbe riscritta». E ha quindi illustrato il pensiero del Veneto Skinheads sui temi dell'immigrazione e dell'inclusione: «Non vogliamo società multirazziale, non sposerei mai una nera» ha detto, aggiungendo: «un nero non può essere italiano, via dal Paese neri e immigrati». Oltre ai quattro, identificati nel video girato dai partecipanti alla riunione della rete «Como Senza Frontiere», è in corso l'identificazione di altre nove «teste rasate».

Sala: «Fare molta attenzione»

Alla condanna si è unito il sindaco di Milano, Beppe Sala: «Io non sono tra quelli che sottovalutano questi fatti - ha detto a margine del Consiglio metropolitano - anzi bisogna porre molta attenzione e sono meravigliato che negli ambienti di destra non predano radicalmente le distanze».

«Ridicolo: non è violenza»

Ma se il centrosinistra insorge (e la Procura di Como apre un'inchiesta), da destra si minimizza l'accaduto. Doccia fredda da Giorgia Meloni, leader di Fdi, che all'Aria che Tira, su La7, ha dato del «ridicolo» al segretario Pd: «La violenza non è oggettivamente quello che ieri si è visto a Como. Quello è un atto di intimidazione, non un atto di violenza. La violenza noi l'abbiamo invece vista un sacco di volte dai compagni dei centri sociali, quelli che distruggono intere città e bruciano le macchine degli italiani, e nessuno ha mai fatto gli appelli per la condanna delle violenze dei centri sociali». «Quello che fanno i centri sociali si può fare. Perché è gente di sinistra e le città si possono distruggere, si può dare fuoco alle macchine della gente, si può dare fuoco alle edicole», ha aggiunto Meloni.

Salvini: «Il problema è Renzi»

Mentre il segretario della Lega Matteo Salvini ha commentato: «Il problema dell'Italia è Renzi, non è il fascismo che non può tornare, né le fake news che non esistono. Da una settimana assistiamo a dibattiti surreali. Ovvio che non si entra in casa d'altri non invitati e non è quello il modo di risolvere i problemi. Bene invece fanno i nostri sindaci che con azioni concrete combattono l'invasione di immigrati».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT