Milano, 27 ottobre 2017 - 09:39

Bankitalia, D’Alema: «Renzi rozzo» Grasso: «Ho subito una violenza»

L’affondo dell’ex ministro: «Noi non siamo il partito di Visco, semmai di quell’altro Visco, Vincenzo». Il presidente del Senato: «Non mi riconosco più nel Pd»

shadow

Matteo Renzi un rozzo, Paolo Gentiloni (come il segretario dem) un bugiardo. Le parole, dure, sono di Massimo D’Alema, che torna a parlare di Banca d’Italia, legge elettorale, Partito democratico e manovra. «Noi non siamo il partito di Visco, semmai di quell’altro Visco, Vincenzo, però siamo contrari alla lottizzazione partitica della Banca d’Italia, che è un’istituzione che deve rimanere al di sopra della parti politiche», ha detto l’ex ministro degli Esteri ospite di «Circo Massimo» su Radio Capital. «In modo rozzo e propagandistico Renzi ha reso obbligatoria la conferma di Visco».

La legge elettorale

Poi l’attacco a Paolo Gentiloni, in materia di Rosatellum: «Dubito della sua costituzionalità. Penso che si tratti di una pessima legge, che inganna gli elettori. Perché si formeranno nei collegi delle ammucchiate elettoralistiche. Non si prevedono né un programma né un candidato unico per la presidenza del Consiglio. In più c’è un meccanismo perverso delle leggi civetta». Insomma, «non garantisce governabilità e non rappresenta il Paese». «Il presidente della Repubblica - prosegue - normalmente firma le leggi, sono atti dovuti. Abbiamo avuto illustri esempi di leggi bocciate poi dalla corte costituzionali. Il vincitore di tutto è il senatore Verdini, che ci ha spiegato che loro hanno sempre fatto parte della maggioranza, finalmente ha detto la verità: questa legge elettorale nasce all’insegna del trasformismo, Gentiloni ne esce profondamente ridimensionato, è diventato come Renzi, è diventato ufficialmente un bugiardo».

Il Pd

«Noi siamo di fronte al fallimento della politica del Pd e del suo leader, il Pd è stato condotto con scarso senso di responsabilità, e sicuramente la Sicilia non sarà un brillante risultato del Pd». Lo ha detto Massimo D’Alema, ospite di «Circo Massimo» su Radio Capital. «Io vedo una deriva sempre più avventurista e neocentrista, conservatrice opposta ai valori del centrosinistra e fallimentare - ha aggiunto D’Alema -. Renzi ha sfasciato il centrosinistra e il suo partito. Il ricatto del voto utile non funzionerà. Molti elettori pensano che sia utile votare per la sinistra e inutile votare il Pd. Anche perché se il `voto utile´ avesse funzionato, il Pd non avrebbe perso tutte le amministrative degli ultimi mesi. Le soglie di sbarramento? Non ci spaventa nulla. Non è più questione di soglie», aggiunge D’Alema.

La scelta di Grasso

L’ex premier poi si sofferma sull’ultimo addio al Pd, quello del presidente del Senato. «Quello che farà Pietro Grasso dipenderà esclusivamente da lui. Le persone che hanno quel ruolo istituzionale non possono essere tirate per la giacchetta. Deciderà lui» se aderire a Mdp «naturalmente questa consonanza di giudizio che si è manifestata mi fa piacere perché è un uomo che stimo profondamente per la sua storia e per come ha svolto il suo ruolo istituzionale in un momento difficile».

Ma sul tema interviene lo stesso Grasso: «Il fatto che il presidente del Senato veda passare una legge elettorale redatta in altra Camera senza poter discutere, senza poter cambiare nemmeno una virgola è stata una sorta di violenza che ho voluto rappresentare». Lo ha spiegato il presidente del Senato ai giornalisti. Grasso ha aggiunto che si è dimesso «dopo e non prima per rispetto delle istituzioni. Ho ritenuto di lasciare il Pd perché non mi riconosco più né nel merito né nel metodo».

Grasso dopo Rutelli, Prodi e BersaniL’infinita diaspora del Pd
Pietro Grasso

La sua ricandidatura

«Noi siamo impegnati in un momento di costruzione di un movimento nuovo, si avvertiva il bisogno che tornasse ad esserci una forza autenticamente di centrosinistra, si era creato un vuoto nella politica da colmare. Mi sono stati chiesti passi di lato, di dietro, avanti - ha aggiunto D’Alema -. Mi candiderò? Io mi affido alle decisioni che verrano prese dai militanti, dai cittadini, dagli elettori della sinistra, io penso che i candidati debbano essere scelti dai cittadini».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT