2 aprile 2018 - 21:43

Consultazioni al Quirinale, M5S alla prima prova con i vitalizi

Camera, ufficio di presidenza sui tagli. Di Maio cita Pertini sull’onestà, Grillo elogia la protesta. Il garante loda Senegal, Malawi e Burkina Faso e parla di «democrazia della protesta»

di Alessandro Trocino

Luigi Di Maio (Ansa) Luigi Di Maio (Ansa)
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Le prove tecniche di governo si terranno nell’ufficio di presidenza di Montecitorio, dove i 5 Stelle hanno già da tempo lanciato la sfida per l’abolizione dei vitalizi e la riduzione dei costi della politica. Strategicamente si è scelto di controllare la carica di presidente, con Roberto Fico, e alcuni esponenti, tra i quali il questore anziano Riccardo Fraccaro, la vicepresidente Maria Elena Spadoni e quattro segretari. Ma per far passare provvedimenti in tal senso, i numeri non bastano ed è necessario il sostegno della Lega. Ed è lì, nell’ufficio di presidenza, che si capirà se un eventuale bis della maggioranza che ha eletto i vertici delle Camere potrà reggere in vista di un esecutivo.

Con la Lega molte convergenze

Oggi alle 17.30 si terrà anche l’assemblea dei gruppi congiunti, che dovrà dare la ratifica alle strategie decise da Luigi di Maio, in vista delle consultazioni. Il leader salirà al Quirinale per ultimo, giovedì alle 16.30 e a quel punto si capirà se, come pare scontato, sarà necessario prendere tempo e fare un altro giro di consultazioni. La linea dei 5 Stelle rimane la stessa. Nessuna trattativa sul premier, che deve restare Di Maio, dialogo con la Lega sui temi e, dietro l’angolo, un occhio al Partito democratico come piano B (ufficialmente sempre negato). Nella partita potrebbe inserirsi anche Forza Italia e i 5 Stelle non farebbero le barricate, salvo avere l’ultima parola su ruoli e nomi. Con la Lega le convergenze sono molte, dall’intervento sulla legge Fornero a una mediazione tra reddito di cittadinanza M5S e prestito di avviamento del Carroccio. Resta la distanza, oltre che sulla premiership, sulla Flat tax, anche se Danilo Toninelli ha già fatto una prima apertura.

«Casa di cristallo»

Intanto Di Maio prova a consolidare la sua immagine, pubblicando sui social immagini private di pranzi pasquali (ma sempre con cravatta) e rilanciando sul blog delle Stelle un estratto del discorso di insediamento alla presidenza della Camera di Sandro Pertini, con titolo molto in sintonia con il pensiero 5 Stelle: «Il popolo italiano ha sete di onestà». Un discorso del 1968 che parte dalla necessità di trasformare il Parlamento in una «casa di cristallo» e conclude spiegando che «democrazia vuol dire anche giustizia sociale». Ma ci sono altri segnali da tenere in considerazione nella galassia 5 Stelle. C’è Beppe Grillo, che per quanto emarginato dalle decisioni più importanti mantiene il suo ruolo di battitore libero. E che sul suo blog fa l’elogio dei Paesi africani, dal Senegal, al Malawi, fino al Burkina Faso, attraverso le parole di Zachariah Mamphilly, associato di Scienze politiche al Vassar College: «Un nuovo tipo di democrazia potrebbe essere sotto i nostri occhi, quella africana o, per meglio dire, una sorta di democrazia della protesta».

Preoccupazione per i foreign fighters

Su un versante meno movimentista, ecco quella che il blog delle Stelle definisce «candidato ministro dell’Interno del Movimento», la criminologa Paola Giannetakis. Che spiega: «Le misure giuridiche tradizionali sono oggi da rivedere, in particolare il fenomeno della radicalizzazione deve essere affrontato anche nella misura restrittiva modulata da una rivalutazione dello strumento di valutazione della pericolosità sociale». Anche perché, aggiunge, «c’è una crescente preoccupazione che molti dei foreign fighters di ritorno entrino nascosti nei gruppi di migranti che approdano sulle nostre coste».

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