6 aprile 2018 - 22:20

Il leader del M5S confida nei dem
e spera nella «moral suasion»

Di Maio ai suoi: a questo punto calano le speranze di un accordo con la Lega. E prosegue a tessere le fila della politica dei due forni: «Confidiamo nel Pd»

di Emanuele Buzzi

Davide Casaleggio Davide Casaleggio
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La testa virtualmente a Roma, ma l’orizzonte — almeno per oggi — confinato a Ivrea dove si svolgerà la kermesse Sum#02 dedicata alla memoria di Gianroberto Casaleggio: Luigi Di Maio sbarca in Piemonte per la manifestazione che di fatto suona anche come un nuovo tassello per definire la sua centralità nella galassia pentastellata (e per le sue mire verso Palazzo Chigi). Il capo politico Cinque Stelle — a differenza dello scorso anno, complici anche le defezioni di Roberto Fico (nella capitale per impegni istituzionali), Alessandro Di Battista e Beppe Grillo (sul palco a Zurigo con il suo show) — sarà insieme al padrone di casa, Davide Casaleggio, il faro del Movimento. Ma i pensieri del leader in queste ore sono concentrati sullo stallo politico e sulla mossa di Matteo Salvini, che ha spinto per portare il centrodestra compatto al prossimo giro di consultazioni al Quirinale. Un decisione che provoca a sua volta reazioni nel Movimento. E riflessioni.

Il Movimento non ha fretta

«A questo punto calano le speranze di trovare un accordo con Salvini e con la Lega», confida il leader ai suoi. Il ragionamento tra i vertici si fa duplice. Da un lato, Di Maio prosegue a tessere le fila della politica dei due forni. «Confidiamo nel Pd», dice a chi gli chiede quali siano gli orizzonti del Movimento e auspica «una moral suasion del Colle», tenendo però sempre il garbo istituzionale che il Movimento ha nei confronti del capo dello Stato. Il Movimento «non ha fretta», dicono alcuni esponenti Cinque Stelle e fanno intendere che si potrebbero anche dilatare i tempi in vista di una soluzione «governista». La sensazione è che i pentastellati continueranno a ribadire le loro condizioni sulla premiership e — forti dei sondaggi che li danno in ulteriore crescita — facciano intendere alle altre forze politiche che non temono il ritorno alle urne. «Non siamo più alle prime armi, siamo in una fase adulta e consapevoli delle nostre forze, pur avendo chiara la responsabilità del peso politico degli 11 milioni di voti raccolti», spiegano alcuni parlamentari. E chiariscono: «Vogliamo incidere con le nostre proposte e il nostro progetto sul cambiamento del Paese: per questo auspichiamo da prima forza politica un ruolo che ci compete».

Il ritorno dello streaming

E proprio queste parole fanno capire che il dialogo con la Lega, al momento, nonostante i fastidi e le aperture ai dem non è interrotto. Anzi. Si lavora per rendere «trasparenti» i contenuti degli incontri che ci saranno. E un vecchio cavallo di battaglia del Movimento ritorna prepotentemente sulla scena: lo streaming. I vertici hanno discusso sulla possibilità di tornare a trasmettere «live» i passaggi «istituzionali» con Salvini (e altri leader), cercando proprio un confronto sui temi. L’idea è sul tavolo ma una decisione in merito non è stata ancora presa. Una suggestione che avrebbe anche il vantaggio di spazzare via ipotesi di strategie sottobanco o lo spettro di «inciuci» vituperati da buona parte della base. Intanto, però, la giornata di oggi e il convegno Sum#02 segnano la possibilità di cogliere la nuova geografia pentastellata tra nuovi parlamentari e una platea che si attende numerosa. Saranno ventuno i relatori ad avvicendarsi sul palco nelle dieci ore di kermesse. E in serata è prevista una cena ristretta per i protagonisti e gli organizzatori, oltre a qualche big del Movimento. Ma la manifestazione si apre anche con una piccola polemica. «Casaleggio? Quest’anno mi ha invitato, ma forse non vado a causa di impegni pregressi», ha detto all’Adnkronosil sindaco dem di Ivrea Carlo Della Pepa.

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