10 aprile 2018 - 10:15

Perché le regionali in Molise e Friuli sono cruciali per fare un governo?

Il 22 e 29 aprile si voterà per eleggere i nuovi governatori. Di Maio e Salvini in campo: i vincitori rivendicheranno il proprio peso politico per presiedere il nuovo esecutivo

di Claudio Bozza

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Molise e Friuli Venezia Giulia: due regioni che non sono mai state l’ago della bilancia per gli equilibri politici nazionali. Eppure, stavolta, i risultati alle elezioni regionali dei prossimi giorni potrebbero condizionare in maniera decisiva l’estenuante braccio di ferro in corso tra centrodestra (con la Lega in testa) e il M5S per la formazione del nuovo governo. In Molise si voterà il 22 aprile, mentre in Friuli Venezia Giulia la settimana successiva, il 29 aprile. Il vincitore, insomma, rivendicherà il proprio peso nei prossimi confronti con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

La partita in Molise con Di Maio in campo

Partiamo dal Sud. È l’appuntamento più vicino: Luigi Di Maio ha ben capito la rilevanza politica di questo voto ed è impegnato da giorni (in questi e nei prossimi) in una martellante campagna elettorale sul territorio a sostegno del candidato del M5S Andrea Greco. Tanto che il leader pentastellato ha spiegato: «Il Molise sarà la prima Regione in assoluto con un nostro presidente. Vinciamo e torno qui da premier». In effetti il Movimento potrebbe davvero centrare il colpaccio. Il governatore uscente è del Pd, che per questa tornata ha provato a convincere Antonio Di Pietro senza successo. Così ha messo in campo un candidato non fortissimo come Carlo Veneziale, che in questi giorni riceverà anche il sostegno sul territorio del premier Paolo Gentiloni. Per il centrodestra c’è Donato Toma, ma il candidato M5S sembra essere il più insidioso di tutti, potendo sfrutta l’onda lunga del trionfo alle politiche del 4 marzo.

La sfida Lega-M5S in Friuli Venezia Giulia

Fondamentale sarà anche il risultato delle regionali in Friuli Venezia Giulia. Qui il Pd parte da una situazione difficile: la governatrice uscente, Debora Serracchiani, ha infatti preferito un posto in Parlamento rispetto alla ricandidatura. Sergio Bolzonello avrà sulle spalle il peso per il centrosinistra, mentre la Lega ha messo in campo un esponente di rilievo nazionale come Massimiliano Fedriga, sostenuto con forza anche da Matteo Salvini che sta tornando a più riprese alle iniziative sul territorio. Ma, anche in questo caso, la sorpresa potrebbe arrivare dal candidato M5S Alessandro Fraleoni Morgera. E anche all’estremo Nord-Est dell’Italia arriverà più volte Luigi Di Maio.

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