10 gennaio 2018 - 22:58

Salvini: «M5S troppo volubili, no a patti. Maroni? Ho dovuto adeguarmi»

Il leader leghista: «Con noi il salario minimo. Putin? Penso sia un grande». «I sondaggi commissionati, da altri e non da noi, ci dicono che Fontana è in ampio vantaggio comunque»

Matteo Salvini (Imagoeconomica) Matteo Salvini (Imagoeconomica)
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«Le differenze da Forza Italia? Sono naturali. Siamo partiti diversi. Sui vaccini, io resto per la libertà di scelta». Matteo Salvini ha appena festeggiato il via libera degli alleati alla corsa in Lombardia di Attilio Fontana: «Maroni mi ha detto di avere fatto in Lombardia tutto quello che voleva e poteva. Non ho potuto che prenderne atto».

Lei come l’ha vissuta? La scelta del presidente lombardo qualche problema glielo ha creato...
«Certo avrei preferito che si ricandidasse. Volevo che si ricandidasse. Però, ne abbiamo parlato tre volte: la prima mi ha detto che stava maturando la decisione, poi me l’ha confermato. Che potevo fare? Le scelte di carattere personale vanno rispettate e non discusse. E così, abbiamo individuato in Attilio Fontana il miglior candidato».

I sondaggi di Alessandra Ghisleri dicono che Mariastella Gelmini è più nota. Non conta?
«I sondaggi commissionati, da altri e non da noi, ci dicono che Fontana è in ampio vantaggio comunque».

Il via libera a Fontana è apparso difficoltoso. Gli alleati come l’hanno presa?
«Con loro ne avevamo parlato domenica. Avevamo anche individuato un profilo comune, e difatti lo avevamo scritto nel comunicato finale. Tutti i presenti sapevano il nome e il cognome che corrispondevano a quel profilo».

Però, Silvio Berlusconi ha rilanciato il nome di Mariastella Gelmini.
«Mah, se qualcuno ha voluto fare approfondimenti, ci sta. Un paio di giorni di riflessione ci possono stare...».

In Lega c’è chi pensa a un patto segreto tra Maroni e Berlusconi per mettere in difficoltà Salvini. Lo pensa anche lei?
«Queste cose si leggono nei retroscena sui giornali. Io non faccio patti segreti e stranezze, dunque non penso che li facciano neanche gli altri».

Il via libera a Fontana costerà qualcosa alla Lega? Per esempio, il candidato governatore in Friuli Venezia Giulia che lei indicava in Massimiliano Fedriga.
«In Friuli si vota il 29 aprile, e anche in altre regioni si andrà alle urne più avanti. L’urgenza ora è il 4 marzo, per le Politiche e le Regioni al voto. Per il resto, si può discutere con più calma di tutto».

A proposito, lei dove si candiderà?
«Credo di essere l’unico segretario di partito che non ci ha ancora pensato. Di certo, mi piacerebbe candidarmi nella mia città, Milano. E poi, sono orgoglioso del fatto che mi hanno chiesto di correre in parecchie realtà del Sud: e credo proprio che ci sarò. Vorrei anche sfidare Renzi, oppure la Boschi o la Boldrini».

Spesso emergono posizioni diverse da Forza Italia. Ieri, sui vaccini.
«È chiaro che all’interno di un programma comune ci possono essere alcune differenze. Sull’obbligo vaccinale io preferisco la libertà di scelta. Per dire: noi siamo anche per la tassazione della prostituzione e l’abolizione della legge Merlin. Ci deve essere un’idea comune, ma sensibilità specifiche diverse sono è naturali».

Renzi dice che, data la posizione sui vaccini, «esiste un’alleanza non scritta (per ora)» tra voi e i 5 Stelle.
«Renzi è un ignorante che dimostra la sua ignoranza. Io i vaccini ai miei figli li ho fatti fare, ma sono contrario all’obbligo. La Lega ha anche proposto che lo Stato si faccia carico di esami pre vaccinali. La verità è che siamo l’unico paese al mondo sotto esperimento, nessun altro ha dieci vaccini obbligatori. Quanto ai 5 Stelle, cambiano idea troppo spesso per poterci fare patti».

I giornali, anche stranieri, dicono che promettete la luna. Assai citata tra le promesse non sostenibili, l’abolizione della legge Fornero.
«Il governo Salvini cancellerà la Fornero. La sostenibilità è la gabbia che ci hanno costruito intorno. Negli ultimi 16 anni ci hanno rinchiuso come criceti, ci hanno fatto correre in nome del risanamento. Risultato, negli stessi anni abbiamo perso 2000 euro di reddito pro capite ma il debito è enormemente aumentato».

Come si paga l’abolizione della legge Fornero?
«Rimettendo i soldi in tasca. Così la gente li spende e l’economia riparte. Un’altra cosa su cui io e Berlusconi non siamo d’accordo è il limite di spesa per il contante: lui lo fisserebbe a 5000 euro, io lo abolirei del tutto».

Il jobs act va bene?
«Nel jobs act ci sono parti che non butterei via. E mi rifiuto di tornare all’art. 18 per le piccole e medie imprese. Ci sono cose dei governi precedenti che hanno avuto effetti positivi: superammortamenti, gli incentivi fiscali al lavoro... Non è che dobbiamo fare tabula rasa di tutto».

Ma per il lavoro cosa proponete?
«Io sto pensando a una cosa che è da poco entrata in vigore in svizzera: uno stipendio minimo orario al sotto del quale non si possa andare».

Un rapporto Usa sostiene che ricevete fondi dal Cremlino. È vero?
«Io ritengo che Putin sia un grande e lo penso gratis. Il governo Salvini andrà a Bruxelles a chiedere di cancellare le sanzioni contro la Russia. Solo fake news....».

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