17 gennaio 2018 - 19:06

Parlamentarie M5S, è caos. Audio pirata, ricorsi, candidati a loro insaputa: «È tutta una finzione»

Proteste e critiche sul blog di Beppe Grillo per i rallentamenti e i ritardi sulla piattaforma Rousseau. Ma il fondatore assicura: tutto regolare

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MILANO — Urne chiuse, ma infuria la polemica sulle parlamentarie 5 Stelle. In tarda serata dopo ore in cui si è ventilata la possibilità di una proroga, arriva l’annuncio a sorpresa del blog: votazioni concluse. «Il voto si è svolto con regolarità e in sicurezza», scrive il Movimento. E ancora: «I risultati delle votazioni sono stati affidati a due notai che li custodiranno fino a domenica. Le liste definitive saranno annunciate questa domenica a Pescara». Ma la giornata è segnata dal caos. Deroghe alle regole, audio «pirata» diffusi sul web, candidati esclusi dalle liste sul piede di guerra, ex attivisti in lista a loro insaputa: l’odissea del voto 5 Stelle si tinge di veleni e sospetti. E trova un nuovo sbocco: giudiziario. Sono partite, infatti, le prime contestazioni legali. I vertici, però, confermano la validità della votazione e tirano dritto. «Invece di criticare noi, e di fare le notizie in maniera negativa, questa dovrebbe essere una buona notizia: agli italiani non daremo delle liste bloccate ma delle liste partecipate con persone che si sono messe in gioco», si difende Luigi Di Maio.

L’audio sospetto

Anche il secondo giorno — dopo l’esclusione di alcuni parlamentari uscenti (Roberto Cotti e Francesco Cariello), il vignettista Marione (vicino ai pentastellati), l’ex assessore a Roma Andrea Mazzillo — è scandito dai colpi di scena. Un giornalista calabrese, Antonello Troya, che ha presentato ricorso d’urgenza al comitato elettorale del Movimento e al Tribunale di Paola. Una ex militante, Sonia Corrado, dichiara di essersi ritrovata in lista per un posto al Senato a sua insaputa (e senza avere nessuna intenzione di correre). Non solo. Fa discutere la base una deroga alle regole per supplire la mancanza di candidate donne: in alcune Regioni quelle che dovevano essere aspiranti senatrici (perché over 40) si sono ritrovate in corsa per Montecitorio. A complicare il quadro, i rallentamenti alla piattaforma («Nulla di preoccupante», si legge nel comunicato serale del blog). In Rete viene diffuso un audio «pirata» legato ad attivisti siciliani da Marco Canestrari, autore con Nicola Biondo del saggio Supernova. Un audio con accuse a Rousseau («Il sistema è in tilt», «Comincio a essere stanco di tutti questi problemi creati dallo staff», «Sospendete i clic»).

Gli esclusi

E sulla scrematura dei curricula ora si concentrano le attenzioni. Secondo le indiscrezioni i candidati esclusi sono più di un migliaio. Le selezioni, per accorciare i tempi visto l’elevato numero di auto-candidature, sono state organizzate a livello regionale. Molti gli elementi presi in considerazione. Anche dettagli insospettabili: si va da post sui profili Facebook contrari all’etica del Movimento, a chi ha collaborazioni in essere con il mondo 5 Stelle. La volontà — ripetono i vertici — è quella «di evitare “l’effetto scie chimiche”» e anche di non subire attacchi politici per eventuali legami sospetti. Ora l’iter in vista della presentazione di domenica è complesso. Verranno vagliati i numeri ottenuti dai candidati e poi definito un «collage» delle liste. La scarsa presenza di donne potrebbe (per via delle quote di genere) rimescolare, infatti, gli esiti. «Sono certo ci sarà presto un ricorso di massa», dice l’avvocato Lorenzo Borré, storico avvocato degli espulsi pentastellati che racconta di aver avuto nella giornata di ieri decine di telefonate. Borré, però, non seguirà in prima persona le (eventuali) cause. «Non c’è nessun timore di ricorsi da parte degli esclusi. Le regole che hanno accettato tutti coloro che hanno proposto la candidatura erano molto chiare e molto rigide», precisano i 5 Stelle.

(Ha collaborato da Roma Valentina Santarpia)

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