28 marzo 2018 - 16:46

Salvini sfida Di Maio: «No a un governo di un anno, non mi vedo in un esecutivo con Renzi e Boschi»

Il segretario della Lega: «Vado in aula solo certo di avere la maggioranza. Per noi centrali Interno, Tesoro e Agricoltura». I leader 5 Stelle ribatte: «Salvini vuole fare il governo con i voti del Pd di Renzi e con Berlusconi? Auguri»

di Paolo Decrestina

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Dalle telefonate al dialogo a distanza. Poi il gelo. E lo scontro. Matteo Salvini e Luigi Di Maio, sempre loro, si sfidano sulla premiership: si contano i numeri, si gioca con la tattica sullo sfondo della scelta dei vicepresidenti di Camera e Senato. L’ultima dichiarazione del leader della Lega arriva nella serata di mercoledì. A Radio 105 Salvini assicura: «Non ci sto a tirare a campare per un anno: discutere per un anno di legge elettorale sarebbe devastante. O parte un governo o si va subito al voto». E poi aggiunge «Vado in Parlamento se sono consapevole che una maggioranza la posso trovare. Non accetto l’incarico al buio, non voglio far perdere tempo. Vediamo in questi giorni pasquali di aprire l’uovo e vedere se c’è la possibilità di trovare una maggioranza e dare un governo agli italiani». Il riferimento è alle parole di Di Maio e alla frecciata «sui voti del Pd» (i 50 che occorrerebbero al centrodestra) per avere una maggioranza in Parlamento. Dichiarazioni e controdichiarazioni proseguite per tutta la giornata. E nella “danza di corteggiamento” tra i due leader si era inserito anche il tweet del presidente del Partito democratico, Matteo Orfini: «Ragazzi, scusate se vi interrompo, ma coi voti del Pd non farete alcun governo perché i nostri parlamentari staranno all’opposizione. Buon proseguimento».

Salvini: «Non mi vedo al governo con Boschi e Renzi »

Il leader della Lega parla anche di possibili scenari del futuro governo. «Non mi vedo a fare il ministro di un governo Di Maio. Il centrodestra ha preso più voti e ritengo che il candidato presidente del Consiglio debba essere del centrodestra. Se no qui si fa la figura del gambero...Siamo generosi ma non fino a questo punto». Ma Salvini chiude la porta anche al Pd. «Francamente - prosegue - non mi vedo al governo con Renzi e la Boschi che hanno fatto l’esatto contrario di quello che vogliamo noi. E non mi vedo neanche andare ad un governo tutti insieme». Poi indica i ministeri considerati centrali dalla Lega. «Il ministero dell’Interno» per la gestione della sicurezza e dell’immigrazione, «il Bilancio o Tesoro per la riduzione delle tasse, l’Agricoltura e la Pesca per difendere il nostro modo di vivere e il ministero disabilità che mi ripropongo di istituire per la prima volta qualora avessi l’onere e l’onore di avere un ruolo nel futuro governo» dice.

La conta dei voti

Il leader della Lega, dopo le critiche a quello dei Cinquestelle sul ruolo del premier, attacca ancora. E stavolta i toni sono più sicuri, ironici: «Ma da solo Di Maio dove va...Voglio vederlo trovare 90 voti in giro, che dalla sera alla mattina si convincono. E poi 50 voti sono molti meno di 90», commenta Salvini facendo riferimento ai numeri che circolano in queste ore per consentire un esecutivo a trazione leghista o pentastellata. Quanto ai prossimi passi ufficiali il segretario è molto chiaro: «Io al Colle vado da solo. Così ha scelto il centrodestra, per la prima volta va bene così...poi vediamo...». Immediata (e altrettanto pungente) la risposta del leader 5 Stelle: «Salvini dice che gli bastano 50 voti. Vuole fare il governo con i 50 voti del Pd di Renzi in accordo con Berlusconi? Auguri!».

«Il Pd non rimanga fuori»

Salvini osserva. E commenta: «Spero che il Pd non rimanga fuori, più disponibili di noi non c’è nessuno. Non abbiamo fatto come il centrosinistra 5 anni fa».

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