30 gennaio 2018 - 22:40

Pd e Forza Italia evitano di farsi la guerra Tutti i «colonnelli» schierati in zone sicure

Il centrodestra non cala gli assi nelle regioni «rosse», i dem fanno un passo indietro nel Nordest

di Dino Martirano

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Le «seconde file» contro Lotti e Padoan (ma Bagnai sfida Renzi)

Se si esclude il «match» di Bolzano, Maria Elena Boschi-Micaela Biancofiore, il Pd e Forza Italia hanno evitato con cura gli scontri diretti nell’uninominale. Per infastidire i colonnelli di Matteo Renzi, il centrodestra ha schierato le truppe di riserva della Lega fin nelle roccaforti toscane: così nei collegi «rossi» (di Luca Lotti, di Andrea Romano, della ministra Valeria Fedeli, del ministro Pier Carlo Padoan) sono apparsi leghisti di seconda fila con l’eccezione dell’economista «no Euro» Alberto Bagnai schierato a Firenze contro Renzi. Forza Italia ha evitato di mobilitare nomi di rilievo contro la vice presidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi (Scandicci) e il segretario regionale dem Dario Parrini (Sesto Fiorentino). A contendere il seggio senatoriale ad Andrea Marcucci (Lucca) è stato spedito l’ex sindaco di Marina di Pietrasanta Massimo Mallegni (FI). Una bella e anomala partita, invece, si gioca a Massa dove il giudice Cosimo Ferri (approdato al governo nel 2013 in quota Forza Italia) ora è il candidato del Pd e dovrà vedersela con la deputata azzurra Deborah Bergamini.

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