Milano, 4 novembre 2017 - 18:51

Voto in Sicilia tra le polemiche, i brogli evocati e l’appello di Grillo
I candidati e le promesse: lo speciale

«Se qualcuno volesse fare il furbo avrebbe maggiori opportunità». «Un’anomalia rispetto al resto dell’Italia». «Chiediamo un rafforzamento della sorveglianza dei seggi»

Rosario Crocetta (LaPresse) Rosario Crocetta (LaPresse)
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Mentre ancora echeggiano le polemiche sugli «impresentabili», nel giorno del silenzio elettorale, alla vigilia del voto, ecco Beppe Grillo lanciare un messaggio ai siciliani e il suo cavallo in gara come governatore, Giancarlo Cancelleri, pronto a rilanciarlo via Facebook. Dei social in effetti nessuna legge parla, ma per gli avversari più temuti dai grillini, i sostenitori di Nello Musumeci, siamo comunque davanti a una clamorosa violazione delle regole, come tuona Ruggero Razza dalla cabina di regia di «Diventerà bellissima», il partito del candidato di centrodestra. Grillo insiste col suo Sos, una chiamata dei siciliani al «referendum tra un mondo e un altro», ma trova la sferzata di Alessandro Pagano, transitato da Forza Italia alla Lega, duro con i pentastellati: «Il loro gioco, la loro doppiezza gli italiani l’hanno scoperta». Intanto Grillo sguaina gli artigli contro gli avversari: «Segnano il territorio come i cani. E noi che guardiamo l’orizzonte...».

«Rafforzare la sorveglianza dei seggi»

Messaggi che compaiono e spariscono sui profili di Cancelleri, ma nella giungla della Rete c’è chi copia e rilancia. Facendo saltare un silenzio interrotto anche da una polemica legata allo scrutinio di queste elezioni per le quali oggi sono chiamati alle urne più di 4 milioni e mezzo di siciliani, dalle 7 alle 22, senza procedere però allo spoglio immediato. In Sicilia va così. Urne chiuse per tutta la notte. E inizio conteggio alle 8 di lunedì. Quanto basta per accendere i dubbi di Sinistra italiana, il pensiero alle amministrative di dieci anni fa, a Palermo: «Il voto venne falsato come accertato con sentenza passata in giudicato». Di qui l’appello «per un rafforzamento della sorveglianza dei seggi». Un errore lasciare le urne la notte nelle scuole: «Se qualcuno volesse fare il furbo avrebbe maggiori opportunità». Preoccupato per il rischio di brogli anche il governatore uscente Crocetta: nel 2012 è stato eletto con la stessa legge che si è poi rammaricato di non avere cambiato.

Il dibattito televisivo

Intanto, stasera saranno gli exit poll ad alimentare in tv un dibattito su risultati che da cristallizzare in dati reali solo nelle prime ore di domani. La partita, stando a sondaggi spesso risultati imprecisi, vedrebbe un testa a testa fra i grillini e il centrodestra di Musumeci. Seguono i due candidati che guardano a sinistra. Il rettore Fabrizio Micari sostenuto dal sindaco Leoluca Orlando e dal Pd. E Claudio Fava, ormai punto di incrocio di Bersani, D’Alema e della schiera dei big che, mollato il Pd, giocano una partita che ha per bersaglio Renzi. Quando si parla di una valenza nazionale del voto si pensa anche agli effetti che le urne siciliane avranno a sinistra. Renzi ha minimizzato, escludendo questa valenza. E a sorpresa lo stesso ha fatto Di Maio all’ultimo comizio con Grillo. Oggi il voto. Non solo nell’isola. Urne aperte anche a Roma, per il municipio di Ostia.

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