sette e mezzo
29 marzo 2018

Quanto costa l’appagamento sessuale dei maschi?

Cara Lilli, senza prostitute le centinaia di migliaia di immigrati (e non solo immigrati), soli come dovrebbero sublimare le loro giovanili pulsioni? E come fa la Finlandia a essere il Paese più felice al mondo? Ogni settimana Lilli Gruber risponde ai lettori su 7

Cara Lilli, nell’ultimo numero di 7 ho letto la sua risposta relativa alla prostituzione. A parte il fatto che multare i clienti delle prostitute può portare che il multato si suicidi, le chiedo: le centinaia di migliaia di giovani immigrati soli dovrebbero sublimare le loro giovanili pulsioni o lei ha qualche altra soluzione da proporre?
Fortunato Castelli
fortunatocastelli@gmail.com

Cara Lilli, lei è per la condanna del sesso a pagamento e per la punizione dei clienti. Mi chiedo se ha presente che ci sono persone che non hanno altro modo di avere rapporti sessuali, per i più svariati motivi. Cosa consiglia loro di fare?
Paolo Tommaso
tiger5@hotmail.it

MI RENDO CONTO conto che la mia opinione sulla prostituzione abbia suscitato qualche preoccupazione, e alcuni lettori hanno manifestato la loro solidarietà a varie categorie maschili (dai depressi ai solitari ai giovani migranti) che possono esprimersi sessualmente solo se pagano qualcuno. Di loro sinceramente poco mi importa. Ci sono decine di altre buone ragioni per sentirsi frustrati: la mancanza di giustizia, di acqua, di aria pulita, di politici per bene… E nessuno invoca la schiavitù per alleviare queste insoddisfazioni. Perché questo è il punto: si tratta di schiavitù. Se i giovani che entrano nell’industria del sesso fossero liberi di decidere, sarebbe diverso. Ma non è così. La maggioranza di loro – donne o uomini – vende il proprio corpo perché non ha altra scelta. E non capisco perché l’appagamento sessuale di tanti maschi dovrebbe essere esaudito al costo della dignità, della salute, dell’autostima e della libertà di milioni di persone obbligate a battere per sopravvivere. Immagino le obiezioni: fare marchette è il mestiere più antico del mondo. Premesso che in Italia non è riconosciuto come tale, se anche lo fosse andrebbe tassato come tutti gli altri mestieri. Siccome però sono contraria alle doppie punizioni, non voglio che le prostitute vengano sfruttate dallo Stato più che dai loro protettori. Preferisco che siano i loro clienti a pagare multe salate, non solo per le prestazioni sessuali, ma anche per la disponibilità di questo servizio in una società dove in troppi sono convinti che prostituirsi sia un piacevole passatempo, e i lavoratori del sesso si divertano almeno tanto quanto i loro benevolenti clienti. Papa Francesco ha detto alcuni giorni fa che «chi si serve di queste ragazze è un criminale. Questo non è fare l’amore, ma torturare una donna». Chissà cosa ne pensa la vasta clientela, sicuramente battezzata e cattolica...

Cara Lilli, secondo l’Onu la Finlandia è il Paese più felice al mondo. Anche se il Pil è più basso rispetto ai Paesi nordici vicini ed è nettamente inferiore a quello degli Usa, viene considerato un Paese stabile, sicuro e ben governato. I finlandesi sono bravi a convertire ricchezza in benessere. La dimostrazione che i soldi non fanno la felicità. E l’Italia? Siamo al 47esimo posto.
Gabriele Salini
gabriele.salini@gmail.com

CARO GABRIELE, tra l’Italia e la Finlandia la scelta è sua. Previsioni meteo per il prossimo weekend: Helsinki 0-9, Roma 11-17. Buon viaggio!

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