Milano, 4 dicembre 2017 - 20:41

Le donne (vere) della camorra sembrano volti da fiction

Le protagoniste di «Camorriste 2», la docu-serie in onda su Sky sembrano le donne raccontate nella fiction di «Gomorra»: dure, lucide e spietate

shadow

Guardando una puntata di «Camorriste 2», la docu-serie in onda su Crime + Investigation (canale 118 di Sky) è impossibile non pensare a Scianel, uno dei personaggi più iconici e complessi protagonisti della terza stagione di «Gomorra - la serie». Pur descrivendo uno spaccato di mondo in gran parte governato da uomini, «Gomorra» ha regalato all’universo femminile dei ritratti molto raffinati (su tutte, donna Imma e Patrizia). «Na pantera è bella assai ma nun conta nu cazz, invece miezz’ ‘e iene a cummannà song ‘e femmene»: una pantera è molto bella ma non conta niente, invece tra le iene sono le femmine a comandare.

Scianel (prende il suo soprannome dalla madre, che aveva una bancarella di profumi) si presenta così, con la sua «divisa» giornaliera fatta di tute di ciniglia, ed è a suo modo una femminista, nel modo in cui si può esserlo in un mondo regolato da logiche deviate. È alla ricerca di una parità nella gestione del potere: applica il codice d’onore camorrista, non esita a esercitare la violenza con spregiudicatezza, chiede e ottiene rispetto guadagnandoselo con la sua durezza e grazie alla forza con cui ha sopportato le ferite del passato.

Somiglia in qualche modo alle donne reali raccontate da «Camorriste», non fosse che la verità non concede mai sconti all’immaginazione. Si tratta di donne che sono state coinvolte in attività criminali molto gravi, spesso legate allo spaccio, e che ora hanno scontato la loro pena in carcere o sono diventate collaboratrici di giustizia. Come prima cosa stupisce la loro capacità di raccontarsi, la lucidità con cui analizzano il proprio passato e le loro motivazioni. Spesso la violenza che hanno esercitato è frutto di violenze che hanno a loro volta subito, dalla famiglia di origine, dai compagni e dai mariti, in generale da un ambiente corrotto che lascia poco spazio alla realizzazione personale se non passa, triste dirlo, per il cursus honorum della carriera criminale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT