Milano, 29 novembre 2017 - 21:11

Lorena Bianchetti: religione in tv, racconti senza pregiudizi (da 10 anni)

La conduttrice da dieci anni volto della trasmissione. «Trattiamo l’attualità facendo servizio e non spettacolo. Il complimento più bello? Piacere ai non credenti»

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«Nel periodo del mio primo provino per A sua immagine, ne avevo fatto anche uno per il ruolo da protagonista di un film. Il destino ha voluto che li passassi entrambi, ma quando si è trattato di scegliere, è come se dentro di me avessi sentito una sensazione particolare, difficile da descrivere, che mi spingeva chiaramente verso questo programma».

DomenicaA sua immagine festeggerà 20 anni, di cui dieci condotti da Lorena Bianchetti. «No, non ho nessun rimpianto se ripenso alla mia scelta, nonostante il mio amore per il cinema (proprio ieri ha condotto per la quinta volta la cerimonia del Biglietto d’oro, i premi assegnati dall’Anec ai film di maggiore incasso, ndr.). La rifarei assolutamente. Sono cresciuta molto, sia professionalmente che umanamente, per tutte le storie di vita che abbiamo avuto modo di raccontare in questi anni». La missione del programma, è «trattare temi d’attualità facendo servizio e non spettacolo. Così ogni settimana possiamo fare una trasmissione diversa (l’appuntamento è il sabato alle 15.55 e la domenica alle 10.30, su Rai1)».

Il complimento più bello, per lei, è quando persone non credenti, o comunque distanti dalla Chiesa, le dicono di amare la trasmissione: «Per me è la soddisfazione più grande. Siamo sempre stati molto attenti ad essere aperti, invitando ogni volta persone di altre religioni o atee. Vogliamo raccontare la vita, senza pregiudizi, un po’ sulla scia tracciata da papa Francesco».

Avrebbe potuto condurre una trasmissione così se non fosse stata credente? «Non saprei. Io vivo A sua immagine con un particolare coinvolgimento, e di sicuro non lo faccio solo per lo stipendio ma con uno spirito di servizio. Allo stesso tempo, respingo ogni forma di fanatismo e non mi piace l’ostentazione della propria religiosità. Cerco di applicare la mia fede nel quotidiano, così diventa un motore per vivere la vita, qualcosa in grado di orientarti». Domenica, in trasmissione, ospiterà anche Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. «E in questi anni ho avuto la fortuna di incontrare tutti e tre i Papi».

Un’impressione per ciascuno? «Giovanni Paolo II era come circondato da un alone di luce, di Benedetto XVI mi hanno colpito la purezza e la grande tenerezza e Francesco ha un carisma avvolgente e una profondità che servirebbe a tanti, anche in altre istituzioni».

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