Milano, 4 ottobre 2017 - 21:36

I fantasmi del passato dello sceriffo Tim Roth nella serie «Tin star»

Un ex detective della polizia di Londra, con un passato da alcolista, che si trasferisce con la famiglia, per motivi non meglio specificati, in una cittadina sulle Montagne Rocciose

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Lo sceriffo Worth si guarda allo specchio e scopre un altro da sé. Il classico caso di sdoppiamento, così caro alla letteratura ottocentesca, o c’è qualcosa d’altro, di non detto, che rimanda a un passato del protagonista che noi non conosciamo? «Tin star», la nuova serie creata da Rowan Joffé e prodotta dalla Kudos Film and Television, racconta la storia di Jim Worth (Tim Roth), un ex detective della polizia di Londra, con un passato da alcolista, che si trasferisce con la famiglia, per motivi non meglio specificati, nella cittadina di Little Big Bear sulle Montagne Rocciose canadesi. Accanto a lui la moglie Angela, interpretata da Genevieve O’Reilly (Sky Atlantic, martedì, 21,25). Dopo un anno di calma apparente, la vita di Jim e della piccola comunità viene stravolta dall’apertura di una raffineria di petrolio da parte di una società, la North Stream Oil, rappresentata dall’ambigua Miss Bradshaw (Christina Hendricks) e «protetta» da un truce capo della sicurezza. Sesso, droga, prostituzione, criminalità si affacciano dalle parti di Little Big Bear diventata, grazie o per colpa della raffineria, una zona molto più corrotta e complicata.

Come succede in questi casi, parte della popolazione è favorevole ai nuovi insediamenti (portano lavoro e soldi) e parte, invece, pensa che l’ambiente vada salvaguardato. Non è una serie ambientalista alla «Erin Brockovich» o di denuncia sul global warming: certo lo sceriffo Worth non si lascia incantare dalle proposte di Miss Bradshaw, ma la parte più interessante del racconto è la lotta contro i suoi fantasmi del passato, i dettagli che a poco a poco compongono un quadro tutt’altro che rassicurante. A parte l’interpretazione di Tim Roth, il racconto è spesso sopra le righe e non sempre la tensione narrativa è all’altezza del protagonista, come se stentasse a raggiungere i modelli alti cui pretende di ispirarsi.

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