Come in tutti i conflitti, la propaganda è in prima linea anche nello scontro istituzionale tra la Generalitat della Catalogna e la Moncloa. Grande indignazione ha suscitato nel palazzo governativo di Madrid il video postato su YouTube da Omnium Cultural, il movimento radicale indipendentista il cui leader, Jordi Cuixart è stato arrestato due giorni fa, in un procedimento per sedizione aperto dalla Procura nazionale: «Help Catalonia, save Europe!», aiutate la Catalogna, salvate l’Europa è il titolo del filmato di 3 minuti e 28 in cui una ragazza si presenta come esponente di una popolazione europea, la catalana, sotto occupazione e brutalmente repressa dalla polizia mentre cerca di esercitare il diritto di voto in un referendum dichiarato illegale dal governo spagnolo (in realtà, da una sentenza della Corte Costituzionale), autoritario e sordo a ogni richiesta di dialogo. Il video, che ha già superato il milione di visitatori. Ma i conduttori delle tivù madrilene hanno ripescato un video girato in Ucraina, tre anni fa, durante le rivolte di piazza Maidan a Kiev, da cui Omnium Cultural sembra perlomeno aver tratto ispirazione: anche allora una ragazza, Yulia Marushevska, si rivolgeva alla comunità internazionale invocando aiuto e sostegno alle manifestazioni di piazza contro la dittatura e la dura repressione del presidente russo-ucraino Viktor Janukovyč, poi effettivamente destituito e costretto a rifugiarsi in Russia.
Appello analogo, anche se in tono molto meno drammatico, è stato rivolto qualche mese fa da un’attrice statunitense-venezuelana, sempre sullo sfondo di immagini di violenze cariche di polizia. La versione catalana, che non consente di postare commenti al video, si è prestata però a una serie di parodie satiriche che imperversano nella rete. La crisi intanto è giunta a un punto di svolta: domani mattina il governo centrale di Mariano Rajoy può decidere di «commissariare» la Generalitat, mentre a Barcellona e nel resto della comunità autonoma si preparano altre manifestazioni di protesta. Ma si profila una soluzione in extremis: Rajoy sarebbe disposto a rinunciare all’applicazione dell’articolo 155, previsto dalla Costituzione nei confronti delle autonomie «disobbedienti», se Carles Puigdemont, presidente della Generalitat, convoca elezioni anticipate in Catalogna.