Milano, 1 novembre 2017 - 23:11

Elezioni Sicilia, il M5s le ricompra la casa all’asta ma lei si candida con Forza Italia: «Non hanno comprato le mie idee»

Martina Guarascio è la figlia di Giovanni, muratore di Vittoria che quattro anni fa si diede fuoco davanti all’appartamento che tre anni dopo Di Maio e Di Battista riconsegnarono alla famiglia

di Nino Luca, inviato in Sicilia

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VITTORIA — Trentamila euro delle loro indennità parlamentari. Così i 5 stelle contribuirono, insieme alle donazioni raccolte dalla trasmissione «Servizio Pubblico», a far tornare la famiglia Guarascio nella loro casa di Vittoria. Quei soldi sono serviti per ricomprare la casa finita all’asta, quella casa per cui Giovanni Guarascio, muratore di 63 anni, diede la vita, nel maggio del 2013. Un gesto disperato, davanti al garage. Si cosparse di benzina e si diede fuoco quando l’ufficiale giudiziario gli notificò lo sfratto. Dopo 4 anni, Martina, 32 anni, decide di candidarsi con Forza Italia. Nonostante il contributo dei 5 stelle, nonostante quel discorso di Di Maio e Di Battista, e la commozione dell’attuale candidato alla presidenza della Regione Cancelleri, il 22 gennaio del 2016 davanti all’abitazione della famiglia Guarascio.

«Mi candido»

«Scendo in campo con Forza Italia», ha annunciato qualche settimana fa Martina. Apriti cielo. Sui social le accuse non si contavano. qualcuno è arrivato ad augurarle la morte: «I miei legali sono al lavoro, querelo tutti», promette Martina che però non ci sta: «Mi hanno insultata su Facebook. Inaccettabile. Io non sono mai stata dei 5 Stelle. Al contrario, la mia famiglia si è sempre considerata di destra. Mio fratello è stato coordinatore dei giovani di Forza Italia. E poi, il M5s ha comprato la casa non le mie idee. Ora voglio condurre la mia battaglia contro il sistema delle aste giudiziarie. Per gli altri. Per mio padre».

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