Milano, 29 novembre 2017 - 12:19

Lodi, sgominata banda di stranieri che reclutava ragazze dall’estero, le schiavizzava e le obbligava a prostituirsi

di Francesco Gastaldi

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Reclutate nei villaggi in Nigeria, imbarcate in Libia verso l’Italia, ridotte in schiavitù e costrette a prostituirsi sulla Binasca: una tratta di ragazze nigeriane scoperta dalla questura di Lodi ha portato all’arresto di otto persone tra Lodi, Sant’Angelo Lodigiano e Palermo. Gli arresti sono scattati mercoledì mattina in tre appartamenti di Lodi, Sant’Angelo Lodigiano e Palermo. In manette tre coppie di nigeriani, tutti richiedenti asilo in Italia: ognuna delle “cellule” gestiva in proprio un gruppetto di ragazze – solitamente due o tre – e un tratto di Binasca fra Melegnano e Siziano. Le ragazze venivano reclutate nei loro villaggi dagli “stregoni”, plagiate attraverso riti voodoo e attirate in Italia con la prospettiva di una vita migliore: in realtà venivano accollati loro debiti – generalmente sui 30mila euro più le spese di viaggio, vitto e alloggio – impossibili da estinguere se non accettando di prostituirsi e pagare un fisso ai loro aguzzini di 350 euro al mese. Le spese di viaggio venivano pagate dagli indagati (si parla di circa 3mila euro a ragazza), i quali gestivano tutti i contatti in Nigeria per il reclutamento e in Libia per il trasferimento.

La tratta

Le ragazze una volta in Italia venivano ridotte in schiavitù e costrette al silenzio sotto la minaccia di ritorsioni sui famigliari in Nigeria. “Su di loro forte era la suggestione dei riti magici a cui erano sottoposte – conferma il procuratore di Lodi Domenico Chiaro – e ove questa non funzionasse più comunque subentrava la paura di possibili violenze ai figli o ai fratelli in Nigeria”. In manette sono finiti a Lodi A. S. di 39 anni e la 25enne “Margaret”, una “madame” che gestiva diverse ragazze nel tratto di Binasca a Melegnano; nelle case popolari di Sant’Angelo Lodigiano vivevano invece S.S. dell’84 e il 23enne O.F., anche loro arrestati per sfruttamento della prostituzione, tratta e riduzione in schiavitù. Un altro nigeriano di Sant’Angelo, il 30enne O.C., invece si curava di organizzare tutta la fase dell’ospitalità e della logistica ed è finito in manette per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Gli ultimi due arresti – una coppia nigeriana di 30 anni – sono stati invece effettuati a Palermo, dove si erano trasferiti dal Lodigiano tempo prima. Indagato anche un 60enne di Sant’Angelo Lodigiano che in cambio di favori sessuali ospitava le ragazze e le portava al lavoro. Due delle ragazze intercettate dalla squadra mobile di Lodi hanno collaborato all’indagine e sono state salvate dalla strada: oggi vivono ospitate in comunità protette al riparo dai loro aguzzini.

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