Leo Bonatini, dalla Juve baby agli undici gol nel Wolverhampton

E' un centravanti, ha 23 anni, è brasiliano e sta trascinando il club inglese (controllato da un gruppo finanziario di Shanghai) verso la promozione in Premier.
Leo Bonatini, dalla Juve baby agli undici gol nel Wolverhampton
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Cinquanta milioni di sterline per entrare nel calcio inglese e acquistare l’intero pacchetto azionario del Wolverhampton, che sta volando verso la promozione in Premier League: ecco l’investimento effettuato alla fine di luglio del 2016 da Fosun International, gruppo di Shanghai che opera in molti settori - dal turismo all’immobiliare - ed è guidato da Guo Guangchang, considerato da Forbes l’undicesimo uomo più ricco della Cina con un patrimonio di 5,5 miliardi di dollari. Un’operazione che ha avuto anche la regia di Jorge Mendes, il manager di Lisbona che cura gli interessi di Cristiano Ronaldo e ha un forte ascendente sulle mosse del Monaco e del Valencia. Proprio il potente procuratore portoghese ha tracciato la strada per la risalita del Wolverhampton, primo in classifica con 44 punti in 19 giornate: 14 vittorie, 2 pareggi, 3 sconfitte, 40 gol realizzati, 17 subiti. E’ stato Mendes a consigliare agli uomini che governano Fosun International il tecnico Nuno Espirito Santo, che l’agente aveva già portato in passato al Valencia.

IL PIANO - Ingaggio firmato in estate, impatto brillante, feeling perfetto con l’ambiente e squadra rivoluzionata negli uomini, negli schemi e nella mentalità: Nuno si è regalato un ingresso da protagonista nel Wolverhampont, pronto a spendere all’inizio di luglio quasi diciotto milioni di euro per il mediano-regista Ruben Neves, vent’anni, talento lanciato dal Porto. Il modulo è il 3-4-3: organizzazione, ritmo, pressing, lo splendido lavoro svolto dalle ali Cavaleiro (classe 1993, sei gol) e Jota (classe 1996, nove reti) che dettano legge e sono due dei sei portoghesi in rosa, oltre all’allenatore Nuno. 

IL MAGO STAN CULLIS - Finora il Wolverhampton, nobile decaduta del calcio inglese (tre titoli tra il 1954 e il 1959 con Stan Cullis in panchina), non ha avuto rivali. Netta la differenza di valori: sei punti di vantaggio sullo Sheffield United, terzo. Promozione diretta blindata, a meno di clamorosi colpi di scena. Ma tra le grandi novità del Wolverhampton - che nel 2013 era retrocesso in League One, la serie C inglese - c’è anche un centravanti brasiliano, Leo Bonatini, ventitré anni, undici gol e sei assist in diciannove partite, arrivato in prestito dall’Al-Hilal di Riyad (Arabia Saudita). E’ nato a Belo Horizonte il 28 marzo del 1994, è alto un metro e 85, pesa 80 chili, ha anche il passaporto italiano e ha una storia particolare. 

LA JUVE BABY - Leonardo Bonatini Lohner Maia, questo il suo nome completo, ha cominciato a giocare nel Cruzeiro. Ha giocato per un anno (2012-13) nella Juventus Primavera allenata da Marco Baroni, vincendo la Supercoppa. Ha proseguito poi la crescita nel Goias e in Portogallo nell’Estoril (17 gol in 33 partite). Il Wolverhampton gli ha offerto una bella opportunità che Bonatini sta sfruttando molto bene. E il club, grazie ai soldi di Fosun International, lavora già per riscattarlo dall’Al-Hilal. 

I NUMERI - Undici gol in Championship, uno ogni 126 minuti, una doppietta al Preston, sette volte a segno nelle ultime nove gare, durante le quali il Wolverhampton ha raccolto otto vittorie e subito una sconfitta. La Juve lo aveva scoperto nel 2012 con la maglia del Brasile Under 17. Destro naturale, elegante, forte fisicamente, Bonatini ha avuto come allenatore anche Ramon Diaz, conosciuto nell’Al-Hilal e decisivo per il suo rilancio: quindici reti (dodici in campionato) che hanno permesso al club di vincere un titolo e una King Cup, la Coppa dell’Arabia Saudita.


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