11-10-2017 ore 20:31 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. Intercultura, studenti ambasciatori della pace. Il 20 ottobre serata introduttiva

Giovedì 20 ottobre verranno presentati in sala dei Ricevimenti i progetti promossi da Intercultura, organizzazione che si occupa di scambi internazionali di studenti. Durante la serata a palazzo comunale – 20.30 l’orario d’inizio – verranno illustrate le opportunità per i ragazzi e le famiglie, le modalità di partecipazione ed alcune esperienze di viaggio di giovani cremaschi. Intercultura ha ricevuto il patrocinio dell’amministrazione di Crema: “il mio desiderio – ha spiegato l’assessore alle Politiche giovanili, Michele Gennuso – è sviluppare l’apertura all’Europa fornendo agli studenti l’occasione di conoscere le possibilità di studio e volontariato a livello europeo”.

 

Giovani, uguaglianza, pace

Intercultura è nata in Italia appena dopo la Seconda guerra mondiale (qui le tappe principali della Costituzione). “Si ispira ad ideali molto alti – ha precisato Rodolfo Di Maggio, responsabile Scuola per il centro Intercultura Lodi-Crema – come l’uguaglianza tra le persone e la pace nel mondo. Ogni anno decine e decine di studenti sperimentano un periodo di studio in diverse Paesi e tante famiglie li ospitano aprendo volontariamente la loro porta”. Intercultura non è un’agenzia di viaggi, ha tenuto a specificare Di Maggio: “promuoviamo soggiorni di studio in tutto il mondo, facciamo sì che i giovani conoscano il mondo creando un circuito di scambi”.

 

L’esperienza di Gioele

Attualmente sono sette i ragazzi cremaschi impegnati nell’esperienza targata Intercultura. Si trovano negli Stati Uniti, in Russia, in India e in Brasile. Esperienze di studio e di vita, come quella di Gioele Leone, diciassettenne appena rientrato da un anno in Cina. Studente del Pacioli di Crema, da Paullo è partito per un paese alle porte di Shangai. “È stata un’esperienza bellissima – ha raccontato – seppur molto difficile, perché la Cina ti isola da tutto. Durante la settimana frequentavo la scuola e alloggiavo in un dormitorio, nel week end invece tornavo dalla famiglia che mi ospitava. Credo si tratti di una di quelle esperienze che mi saranno più utili in tutta la mia vita”.

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